natalie rudd l'autoritratto

Arte, un viaggio nella storia dell’autoritratto

11 Marzo 2021

L’autoritratto, a cura di Natalie Rudd, è un interessante viaggio alla scoperta dell’autorappresentazione nella storia dell’arte. Il libro, edito da 24 Ore Cultura per la collana Art Essentials, ripercorre l’affascinante evoluzione di questo genere dal Quattrocento ai nostri giorni, dagli antichi cammei ai selfie contemporanei.

Per secoli gli artisti hanno escogitato modi per includere sé stessi all’interno delle loro opere. Come? Disseminando tracce della propria presenza in dipinti, disegni, sculture e, in epoca più recente, film, fotografie e installazioni.

Natalie Rudd, scrittrice e curatrice d’arte, racconta come l’autoritratto continui a essere ampiamente praticato dagli artisti nelle sue diverse forme. Un tipo molto amato dal pubblico per la sua capacità di illuminare un’ampia gamma di questioni universali: identità, umana fragilità, scopo dell’esistenza, mortalità. L’autrice ricostruisce il contesto culturale nel quale il genere è nato, partendo dal cuore del Rinascimento tra Italia e mondo fiammingo per arrivare ad indagarne lo sviluppo e il significato che riveste nell’arte dei nostri tempi.

L’autoritratto di Natalie Rudd

Attraverso l’analisi dei grandi capolavori della storia dell’arte, Natalie Rudd esplora in ogni capitolo del libro l’opera di un artista diverso. Propone, di ognuno, una visione specifica di sessanta stili e approcci. Un viaggio che si snoda partendo dal cameo di Jan van Eyck nel Ritratto dei coniugi Arnolfini, passando per i dipinti tormentati di Francisco Goya, Van Gogh, Eduard Munch e Frida Kahlo fino ad arrivare a tecniche tipiche della contemporaneità. Come, ad esempio, la fotografia di Cindy Sherman, la performance di Marina Ambramovic e l’installazione di Tracey Emin.

Le ragioni per cui gli artisti nel corso dei secoli hanno scelto di rappresentare sé stessi nelle loro opere sono molteplici. Alcuni hanno usato sguardi rivolti all’osservatore ed espressioni criptiche per esprimere condizioni interiori, crisi profonde o rivelazioni sconvolgenti. Tanti si sono ritratti con pennello e tavolozza in mano per promuovere il loro lavoro. Altri ancora hanno invece esplorato il potenziale camaleontico del genere e trovato infinite possibilità di gioco, di mascheramento e trasformazione. Grande spazio viene dato nel volume alle artiste donne, che dell’autoritratto spesso hanno fatto un simbolo di espressione della condizione femminile e una rivendicazione delle proprie capacità.

L’autoritratto di Natalie Rudd è in vendita in libreria e online.