La vera felicità è godersi ogni giornata
19 Marzo 2021Lo scorso anno la Giornata Internazionale della Felicità è passata un po’ in sordina per via del trauma da primo lockdown. Eppure lo scopo di questa ricorrenza è talmente nobile che varrebbe davvero la pena festeggiarla con tutti i crismi anche in questo 2021, sebbene nel pieno dell’ennesima chiusura, più o meno totale.
Istituita ogni 20 marzo dall’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2012, tale giornata dovrebbe servire a ricordarci che la ricerca della felicità è uno scopo fondamentale dell’umanità. E che quindi sarebbe necessario adottare un approccio più inclusivo, equo ed equilibrato alla crescita economica generale in modo da promuovere lo sviluppo sostenibile, l’eradicazione della povertà e il benessere di tutte le persone.
Bello, detto così. Ma come si fa a legare il concetto di felicità a una mera equazione economica? E se il PIL scende, solo i ricchi restano felici? Se mai una generalizzazione fosse stata accettabile, è innegabile che in quest’ultimo anno il concetto di felicità abbia preso per ciascuno di noi una forma diversa, colorandosi di sfumature di significato differenti. Sul fatto che la felicità ci faccia sorridere siamo tutti d’accordo. Ma cosa è che spinge ognuno di noi a mostrare senza tema alcuna il lavoro del proprio dentista, sebbene temporaneamente censurato dalla mascherina?
Se cercate “felicità” su Google, il primo risultato che rimanda il noto motore di ricerca è l’omonima canzone di Al Bano e Romina. Come dire, un bicchiere di vino con un panino. Roba semplice e accessibile a tutti, visto che si parla di approccio equo e inclusivo. Ché poi a poter condividere questo spuntino politicamente corretto con qualcuno che amiamo sarebbe già una grande gioia, ma no, in questo momento proprio non si può. Quindi? Buttiamoci su Wikipedia (risultato numero 2). Qui la felicità è lo stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti i propri desideri. L’etimologia fa derivare felicità da felicitas, la cui radice “fe-” significa abbondanza, ricchezza, prosperità. Quindi, giusto per dare un senso a questa imprevista voglia di karaoke, ci vorrebbero più panini per tutti e vino come se piovesse.
In realtà, la chiave di lettura sta proprio nel significato originario della parola che rimanda a concetti che ora ci sembrano molto lontani dalle nostre vite: quel surplus di energia positiva che a volte ci sembra di non avere, quella pletora di input positivi che in quest’ultimo anno sembra essere venuta meno. O forse la felicità sta semplicemente nel farsi meno domande e nel darsi più risposte. Nel godersi il presente – con tutto il buono che porta con sé – piuttosto che nella smania di programmare il futuro. A volte basta davvero poco: un paio di occhi che ti sorridono, un gesto gentile, un grazie sentito, di quelli che ti vengono dal cuore. Ricordatevi di essere felici, e non solo oggi.
Benedetta Lomoni