Lavorando nella ricettività, ho maturato l’idea che Colazione Inclusa non significhi solo mettere in tavola ottime pietanze, ma anche lasciare un bel ricordo da portare a casa. Per me la colazione non rappresenta solo l’inizio di una giornata ma anche l’ultimo ricordo di un luogo o di un’esperienza. Ci hai mai pensato?
Ci riflettevo proprio in questi giorni, quando piccoli gesti quotidiani e semplici tra le mura domestiche o il profumo del pane appena sfornato mi fanno tornare in mente luoghi e momenti regalandomi attimi di felicità. Nell’ultimo anno ho iniziato a fare il pane, più precisamente da quando è entrata a casa mia Jolanda: la pasta madre.
Ogni giorno mi preoccupo del suo stato di salute, prendo il barattolo di vetro dal frigorifero, apro, annuso il profumo intenso, fresco e pungente che mi fa pensare allo champagne, osservo l’alveolatura e inizio a rigenerare lei e me. Non ho impastatrici, non ho forni professionali, ho solo tanta voglia di creare partendo da una cosa semplice e di valore come il pane.
E proprio mentre osservo il pane raffermo e penso a cosa farci, mi torna in mente la torta di pane che ho mangiato a colazione a Casale Sterpeti, presso Magliano in Toscana (GR).
Torta di pane raffermo: l’esperienza
Era un fine settimana di inizio luglio, le ferie estive erano ancora lontane, la campagna toscana era di un colore oro acceso tipico del periodo e io avevo solo tanta voglia di rilassarmi, sentire il vento ancora caldo della sera e mettere i piedi nella sabbia.
Casale Sterpeti è stata la mia casa per due notti. Un tipico casolare toscano tra le colline maremmane, ristrutturato con semplicità ed eleganza. La ristrutturazione del casolare è stata studiata in ogni minimo dettaglio, utilizzando materiali del posto e le migliori tecniche di bioarchitettura e risparmio energetico.Ogni mattina la colazione è servita all’aperto sulle note di Sarah Vaughan tra cespugli di rosmarino ed elicriso. I tavoli in legno e ferro perfettamente distanziati tra loro, con runner di morbido cotone bianco e tortora apparecchiati con ceramiche pregiate dallo stile contemporaneo, in sintonia con i colori della natura.
La tavola delle pietanze per la prima colazione è ricca di dolci e pizze appena sfornate, fatti in casa esclusivamente con lievito madre e farine pregiate. Ma, tra tutte le cose in tavola, quello che mi è rimasto nella mente e nel palato è sicuramente la torta di pane raffermo. Perfetta per una come me che vive nel culto del pane raffermo e del “non si butta via niente”. Il regalo che ho ricevuto da Casale Sterpeti, prima di andare via, è stata proprio la ricetta di questo dolce dal sapore familiare di una volta. Quando l’esigenza primaria era quella di non sprecare, soprattutto un bene prezioso come il pane. Te la lascio, con l’augurio che possa regalarti un buon inizio di giornata e risvegliare bei ricordi.
Torta di pane raffermo: la ricetta
Ingredienti
400 g pane casereccio
400 g latte intero
100 g uva passa
100 g burro a temperatura ambiente
100 g zucchero
30 g pangrattato
scorza di un limone grattugiato
1 uovo
20 g grappa
50 g pinoli
100 g farina 00
acqua q.b.
Procedimento
Per preparare la torta di pane raffermo è necessario privare il pane della crosta, ottenere 300 grammi di mollica da tagliare a pezzi e mettere in una ciotola in ammollo con il latte per circa 10 minuti. Nel frattempo metti in ammollo con dell’acqua anche l’uvetta per 5 minuti e ravvivala.
Mentre la mollica si ammorbidisce, grattugia la buccia di un limone e imburra una tortiera spolverandola con pangrattato. Trascorsi i 10 minuti, strizza la mollica e unisci lo zucchero, l’uovo e il burro ammorbidito e tagliato a pezzetti. Mescola bene il tutto, in modo da amalgamare tutti gli ingredienti. Aggiungi la grappa, l’uvetta scolata, la scorza di limone, i pinoli e la farina setacciata.
Una volta che il tutto si sarà amalgamato, trasferisci nella tortiera e stendi in modo uniforme. Inforna a 180 gradi per 60 minuti: la superficie dovrà risultare dorata. Se vuoi, puoi aggiungere un pizzico di cannella.