Questa è la storia di una pressa in un’officina metallica, di due falangi amputate e di uno dei più influenti chitarristi della storia della musica metal. Frank Anthony “Tony” Iommi è nato nel 1948 a Birmingham, città dell’Inghilterra centrale e seconda del Regno Unito per popolazione, da cui il soprannome “Second City”.
A diciassette anni Tony Iommi lavora in una fabbrica di lamiere, e a Birmingham non è così strano. Rob Halford, voce dei Judas Priest e anche lui di Birmingham, ricorda che quando frequentava la scuola elementare e si tenevano le finestre aperte, le aule si riempivano di fumo proveniente dalle fabbriche. È un lavoro noioso, ma a Tony piace. Salda tutto il giorno, ma nella testa ha solo una cosa: la musica.
Decide quindi di lasciare il lavoro da operaio per dedicarsi alla musica. È pronto a partire per il suo primo tour europeo ma, neanche come nei migliori copioni cinematografici, l’ultimo giorno in fabbrica non va come gli altri. Quella maledetta mattina non ha voglia di recarsi al lavoro, è la madre a convincerlo a ripresentarsi nel pomeriggio.
A causa di mancanza di personale, è adibito a un macchinario che non ha mai usato prima. Mentre spinge il metallo nella pressa, questa gli cade sulla mano. Rapidamente Tony riesce a tirarla indietro, ma le falangi di due dita si staccano e restano lì sotto. Da non credere: l’ultimo giorno di lavoro.
Tony Iommi come Django Reinhardt
Una grande depressione avvolge dopo. Il direttore dell’azienda, alcuni giorni dopo, lo va a trovare e gli porta un regalo: un disco. Un EP di Django Reinhardt, francese, uno dei maggiori chitarristi jazz di sempre. In un incendio che divorò la roulotte di famiglia, Reinhardt riportò gravi ustioni, perse l’uso della gamba destra e parte della mano sinistra. Ma questo non gli impedì di avere una carriera nella musica.
Il regalo del suo capo è un grande sprone per Tony Iommi, che si mette subito alla ricerca di un metodo per aggirare il problema. Così attacca punte di plastica sulle dita per compensare la sua menomazione e inizia a rielaborare la sua tecnica di suono. Per rendere più morbide le corde abbassa l’accordatura della chitarra, rendendo il suono più cupo e aggressivo. Molti sostengono che proprio le nuove sonorità ricavate da Tony siano alla base della nascita della musica metal. Dopo tutta una serie di prove, Iommi decide di fabbricare finte punte delle dita in pelle. Quando era in tour, avevano una durata di circa un mese e poi dovevano essere sostituite. I primi tempi ricorda fosse “come partire da zero o peggio ancora”.
Iommi ha dunque inventato il genere metal? Sicuramente è da considerare uno dei pionieri del genere, tanto da essere stato inserito al primo posto nella classifica dei cento più grandi chitarristi metal di sempre stilata dalla rivista Guitar World. Fondatore e leader dei Black Sabbath, nonché unico componente fisso della formazione, Iommi è una delle maggiori figure di spicco dell’heavy metal, menzionato da molti chitarristi come fonte d’ispirazione e modello.
A proposito di Black Sabbath, Ozzy, Tony e compagni meriterebbero un articolo dedicato. Non escludo che ciò possa avvenire prossimamente.