Salvador Dalì a Chioggia tra psicoanalisi e surrealismo
data: dal 27 marzo al 31 luglio 2022
luogo: Museo Civico della Laguna Sud (Campo Guglielmo Marconi 1), Chioggia Ve
orario: martedì-mercoledì-giovedì 10.00-13.00 / venerdì-sabato-domenica 10.00-13.00 - 18.00-22.00
Salvador Dalì: tra psicoanalisi e surrealismo è la mostra visitabile a Chioggia (VE) presso il Museo Civico della Laguna Sud dal 27 marzo al 31 luglio 2022. L’esposizione fa seguito ai successi delle esposizioni del museo veneto dedicate a Andy Warhol e Banksy.
Oltre 50 opere dell’artista catalano, alcune delle quali esposte nella storica mostra Dalì tenutasi a New York, Tokyo e Ginevra dal 1964 al 1970, raccontano la vita e la psiche del genio surrealista in un excursus storico ed artistico che vuole coniugare l’esperienza artistica con gli influssi determinanti della psicoanalisi di Sigmund Freud. La mostra, a cura di Matteo Vanzan, presenta lavori di scultura, acquerello, acqueforti con interventi pittorici, puntesecche e incisioni provenienti da collezioni private di tutta Italia.
Spiega Vanzan: “Dalì fu artista di incredibili doti narrative. Nella sua interiorizzazione estetica del mondo possiamo riconoscere i tratti di una riflessione tangenziale dei drammi dell’umanità che sconvolsero non solo l’artista, ma tutti coloro che vennero dopo la dispersione delle prime avanguardie storiche. Il dramma della guerra, della morte, dell’eros, della sessualità, dell’onirico e della fuggevole esistenza terrena sono raccontati con urgenza caratteriale in una pittura declinata nella perfezione storica manierista. Linee chiuse e decise, toni marcati, cromie stranianti e dalla forte incidenza metafisica“.
Salvador Dalì: l’artista
Figlio di un notaio, Salvador Dalì nasce nel 1904 a Figueras, in Catalogna. Già da bambino rivela doti eccezionali nel disegno. Viene accettato all’Accademia di Belle Arti di Madrid e nel convitto universitario incontra quelli che saranno i suoi migliori amici: Federico Garcĺa Lorca e Luis Buñuel. Con grande dispiacere del padre, Dalì non porta a termine gli studi ed è espulso dall’accademia per contestazioni nei confronti dei docenti. Nel 1926 compie il primo viaggio a Parigi dove si reca a trovare Picasso prima ancora di visitare il Louvre.
Tornato in patria si dedica con l’amico Buñuel alla realizzazione de Un chien andalou. Torna a Parigi nel 1929, accompagnato da Joan Mirò, dove trova ad attenderlo l’intero gruppo dei surrealisti. L’adesione al movimento significa per Dalì il riconoscimento internazionale e la partecipazione alle esposizioni collettive del gruppo, oltre a pubblicazioni sulle numerose riviste che supportano il movimento. Significa poi l’incontro con Gala, l’amore della sua vita, musa ispiratrice e protagonista di molti suoi quadri.
Anno della vera svolta è il 1930. Salvador Dalì teorizza il suo nuovo metodo paranoico-critico. Esso consiste nella ripetizione ossessiva di elementi che alludono alla parte più profonda dell’inconscio. Quella dei conflitti familiari, delle pulsioni sessuali, dell’amore e della morte. Il prestigio internazionale dell’artista è ai massimi livelli. In tutto il mondo si organizzano retrospettive in suo onore. Nel 1980 viene colpito da una sorta di paralisi che gli impedisce di dipingere. Nel 1982 muore sua moglie e nel 1984 resta gravemente ferito in un incendio sviluppato nella sua camera da letto. Si spegne nel 1989, nel suo castello di Figueras.
Immagine fornita da Ufficio Stampa PK Communication