Orfeo e le Sirene, il gruppo scultoreo è tornato in Italia
3 Ottobre 2022Lo straordinario gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene, capolavoro dell’arte greca, è tornato a far parte del patrimonio culturale italiano dopo una lunga collocazione negli Stati Uniti.
Le opere in terracotta risalenti al IV secolo a.C. sono esposte fino al 15 ottobre 2022 al Museo dell’Arte Salvata di Roma (all’interno del Museo Nazionale Romano). A seguire entrano a far parte della collazione permanente del Museo Archeologico di Taranto, nel loro territorio di origine.
Il trafugamento del gruppo avvenne negli anni Settanta da un sito archeologico della provincia pugliese. Successivamente, dopo un periodo in Svizzera, lo acquistò il Paul Getty Museum di Malibu (Los Angeles). A rendere possibile il rimpatrio la complessa attività investigativa in Italia e all’estero dei carabinieri della sezione Archeologia del Reparto Operativo del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC). L’operazione, di nome Orpheus, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Taranto, in collaborazione con il District Attorney’s Office di Manhattan (New York) e lo Homeland Security Investigations (HSI).
Le statue raffigurano Orfeo, il mitico cantore che con la sua voce poteva domare persino Cerbero, e due Sirene, spaventosi esseri mitologici dalla voce così incantevole da far impazzire i marinai che passavano accanto a loro. Secondo il mito, Orfeo avrebbe sconfitto le Sirene durante il viaggio di ritorno degli Argonauti, nei pressi di un’isola della Sicilia o dell’Italia del sud. La vittoria di Orfeo sulle Sirene rappresenta simbolicamente il trionfo dell’armonia musicale. Un concetto chiave del pensiero filosofico e politico pitagorico, diffuso nelle città della Magna Grecia. L’opera proviene da questo ambiente greco d’Occidente, prodotta in una bottega di Taranto.
Orfeo e le Sirene: storia di un rimpatrio
L’operazione Orpheus è iniziata quando i carabinieri hanno scoperto che un noto indiziato di reati contro il patrimonio culturale aveva messo in atto una serie di traffici di reperti archeologici, provenienti da uno scavo clandestino in provincia di Taranto, avvalendosi di un’organizzazione con propaggini internazionali. Nel corso delle attività investigative si appurava che il trafficante aveva avuto un ruolo nelle vicende relative allo scavo clandestino ed esportazione illecita del gruppo scultoreo di Orfeo e le Sirene. Questo negli anni Settanta.
In effetti, secondo gli accertamenti, alcuni tombaroli avevano scavato e rinvenuto e in frammenti i preziosi reperti presso un sito tarantino. Essi li avevano poi ceduti a un noto ricettatore locale con contatti con la criminalità organizzata. La quale, a sua volta, li aveva ceduti a un ricettatore internazionale, titolare di una galleria d’arte in Svizzera. Le sculture passarono a un altro soggetto specializzato nel trasferire beni culturali all’estero e ricomposte in Svizzera da un restauratore.
Oltre a Orfeo e le Sirene, a luglio 2022 sono rientrati in patria altri 142 reperti. Si tratta di beni databili tra il 2500 a.C. e il VI secolo d.C. risalenti alle civiltà romana, etrusca, apula e magnogreca. A settembre 2022, inoltre, è diventata cosa certa la restituzione all’Italia di altri 58. Sempre nello stesso filone il rimpatrio dagli USA di ulteriori 201 reperti a partire da dicembre 2021.
Foto di Emanuele Antonio Minerva, Agnese Sbaffi © Ministero della Cultura
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