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Vino italiano: per UIV-Vinitaly nel 2022 calo export -9%

10 Gennaio 2023

Bilancio 2022 negativo per il vino italiano nel circuito retail e grande distribuzione organizzata di Stati Uniti, Regno Unito e Germania. Tre mercati che da soli valgono circa il 50% delle esportazioni del Bel Paese.

Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio del Vino  UIV-Vinitaly su base Nielsen-IQ, nei tre top buyer nel 2022 si sono venduti 4,9 milioni di ettolitri di vino, equivalenti a un calo del 9% rispetto al 2021, per valori in riduzione del 5%, a 4,7 miliardi di euro. Rispetto alle vendite del 2021, manca all’appello l’equivalente di 63 milioni di bottiglie e un controvalore di 253 milioni di euro.

Fra i tre  mercati, le performance generali peggiori si registrano in UK (-11%  volume e -8% valore), mentre gli Usa smorzano a -2% l’erosione in  valore (2,1 miliardi di euro), limitando il minus a volume a -5%. La  Germania al -7% valoriale affianca una perdita del 10% volume (1,7  milioni di ettolitri).

Vino italiano: i commenti sul calo export

Secondo UIV-Vinitaly però il bicchiere è mezzo pieno, se si considera che alla dinamica discendente sul canale della grande distribuzione corrisponde la riapertura del fuori casa, con un mercato della ristorazione dato in crescita consistente. In sintesi, un ritorno alle normalità del pre-Covid, crisi economica permettendo. In tutti e tre i mercati, per diverse denominazioni si riscontra infatti un ritorno più o meno soft ai livelli del 2019. Il Prosecco gioca una partita a sé, con incrementi in doppia cifra sul periodo.

Dichiara il presidente di Unione italiana vini (UIV), Lamberto Frescobaldi: “Queste contrazioni ci riportano ai numeri pre-pandemia del comparto  retail; in un certo senso stiamo tornando a una condizione di normalità. A patto che la domanda del ‘fuori casa’ (ristoranti e  locali) regga di fronte a una congiuntura difficile. Ciò che non è normale è invece il surplus di costi, partire da energia e materie prime secche, che il settore sta scontando. E che pesa ancora di più in un contesto di riduzione della domanda in un canale importante come quello della grande distribuzione. In questo 2023 sarà fondamentale  riuscire a non deprimere l’offerta sul fronte del valore e, oltre a  presidiare i mercati di sbocco, aprire alle piazze emergenti contando sull’appoggio delle istituzioni“.

Francesco Corsi

Foto: Hermes Rivera / Unsplash.com