Il 17 marzo 2023 si celebra la Giornata Internazionale del Sonno (World Sleep Day). La ricorrenza annuale, il venerdì precedente all’equinozio di primavera, è stata istituita per sensibilizzare sull’importanza del corretto riposo, come fonte di equilibrio e benessere psico-fisico.
Il nostro stile di vita, lo stress, i fattori ambientali e quindi l’alimentazione possono influenzare e rompere questo equilibrio. Come? Agendo sull’asse che collega l’intestino al cervello attraverso l’azione del microbiota. Cioè l’insieme dei microrganismi del nostro intestino. Questi adempiono a molti compiti nel nostro corpo, tanto che l’intestino si può considerare come un “secondo cervello”. C’è anche comunicazione e influenza a due sensi tra batteri intestinali e cervello: quello che si definisce asse microbiota-intestino-cervello.
Di conseguenza, anche il sonno può rientrare nelle influenze di questo dialogo. E ne può derivare che le alterazioni del sonno modificano il microbiota intestinale. Di conseguenza, la qualità del sonno può essere migliorata o deteriorata dalla composizione del microbiota intestinale.
Microbiota dell’intestino e sonno: una stretta relazione
Esistono studi che hanno dimostrato che l’utilizzo di antibiotici ha portato a una minore qualità del sonno, al contrario che una dieta ricca di fibre, che nutrono il microbiota, ha migliorato la qualità del sonno. È stato inoltre osservato che il microbiota intestinale dei pazienti che soffrono di insonnia è significativamente diverso rispetto a chi non ne soffre. Questo infatti, presenta una minore biodiversità e meno batteri produttori di sostanze note per promuovere il sonno ed è possibile che l’insonnia sia dovuta (almeno in parte) proprio alla carenza di queste sostanze, causata a sua volta dalla disbiosi intestinale.
Un’altro attore importante di questo processo sembra essere il triptofano, un aminoacido essenziale precursore di due ormoni fondamentali nella regolazione del sonno: melatonina e serotonina. La melatonina regola il ritmo sonno-veglia, mentre la serotonina aiuta a mantenere una corretta architettura del sonno. Un ruolo importante nel metabolismo del triptofano lo gioca proprio il microbiota intestinale. I batteri intestinali infatti, sia producendo triptofano che utilizzandolo per le proprie esigenze, sono in grado di modificare la quantità e disponibilità di questi due ormoni.
Questo significa che se chi soffre di disturbi del sonno riuscisse a mantenere in equilibrio il proprio microbiota intestinale, probabilmente le conseguenze della carenza di sonno sarebbero meno severe. È possibile curare o perlomeno alleviare i disturbi del sonno migliorando il microbiota? Sì, attraverso modifiche dello stile di vita, una dieta bilanciata e personalizzata, somministrazione di prebiotici e “psicobiotici”.
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