“Guerra d’indipendenza”, un racconto di Mauro Evangelisti

1 Novembre 2015

La prima colonia nel pianeta Verde fu fondata un anno prima del nuovo secolo. La Terra, nei cent’anni precedenti, aveva subito mutamenti e catastrofi, causati da guerre e sviluppo industriale, spesso collegati tra loro, che ne avevano ridotto la superficie vivibile.

La popolazione era diminuita drasticamente, ma il nuovo governo federale che controllava la parte sviluppata del pianeta, quella non precipitata in condizioni di vita primitive, era giunto a una conclusione allarmante: la parte vivibile del territorio sarebbe rapidamente risultata insufficiente. La colonizzazione del pianeta Verde fu suggerita da alcuni scienziati visionari come unica soluzione per alimentare lo sviluppo e consolidare la salvezza del genere umano che rischiava l’estinzione. Gli insegnamenti della storia, però, avevano messo in guardia il governo federale e le dieci famiglie che controllavano il pianeta Terra: bisognava evitare che la colonia da fondare sul pianeta Verde con il tempo recidesse il cordone ombelicale e aspirasse all’indipendenza. Non sarebbe successo con le prime generazioni, che anzi avrebbero sentito forte il legame con la Terra, ma con quelle successive. Chi sarebbe nato e vissuto sul pianeta Verde, avrebbe visto la Terra come una madre lontana da cui distaccarsi per sempre. Le dieci famiglie avevano anche valutato l’ipotesi di trasferire la loro comunità di privilegiati sul pianeta Verde, lasciando la Terra ai normali cittadini, il popolo, che avrebbero sfruttato, come sempre, per produrre le risorse loro necessarie.

Ma alla fine questa ipotesi fu scartata: la Terra era la loro, le dieci famiglie non l’avrebbero mai lasciata ai cittadini, per quanto in inconsapevole schiavitù. «Ma allora perché semplicemente non decimiamo la popolazione, non causiamo un’altra guerra in modo da ridurre il numero dei cittadini? In questo modo il territorio sarebbe sufficiente e la colonia sarebbe inutile» chiese Gu, il più giovane dei rappresentanti della famiglia numero 4. «No – rispose l’autorità massima, un anziano segaligno e torvo, sconosciuto alla massa dei cittadini – siamo già vicini a un limite che non possiamo superare, sarebbe impossibile mantenere il nostro stile di vita, il futuro, se la popolazione, coloro che devono produrre, diminuisse ulteriormente. Mancherebbe la forza lavoro e non ce lo possiamo permettere».

55 anni dopo il pianeta Verde è in festa: i ribelli, dopo combattimenti furiosi e sanguinosi, hanno cacciato il governatore imposto dalla Terra, sono entrati trionfanti nella capitale e si apprestano a dichiarare l’indipendenza. I timori delle dieci famiglie si sono rivelati fondati. Eppure, nonostante avessero tentato di prevenire l’ipotesi della rivolta, in pochi decenni la situazione è sfuggita loro di mano. I giovani del pianeta Verde si si sono dimostrati più intelligenti, valorosi e rinnovatori dei governanti della Terra. Gu, il rappresentante della famiglia 4, è da dieci anni l’autorità suprema, ma le sue azioni di repressione, più feroci e spietate di quelle di coloro che l’avevano preceduto, si sono dimostrate fallimentari. Eppure, ora che la sconfitta è più vicina, rifiuta qualsiasi trattativa. «Dobbiamo cedere, offrire l’indipendenza, con il tempo recupereremo il controllo anche del pianeta Verde, proseguire la guerra sarebbe poco saggio. Gli scienziati del pianeta Verde hanno ideato nuove armi contro le quali le nostre non possono competere. Dobbiamo fermarci». «No, nessuna trattativa. Arrendersi significherebbe piegarsi, significherebbe la fine del dominio delle dieci famiglie. Ce ne vergogneremmo per sempre, non potremmo neppure più nominare i nostri avi».

Dieci anni dopo: la Terra è stata costretta ad accettare la resa incondizionata, i ribelli del pianeta Verde sono atterrati sul suolo del pianeta che un tempo era dei loro nonni. Le dieci famiglie sono state sterminate, alla popolazione della Terra, stremata per la lunga guerra e la carestia, i ribelli hanno illustrato, in una grande manifestazione pubblica, come funzionava il giogo subdolo perpetrato nei secoli dalle dieci famiglie. «Vi abbiamo liberato e lo abbiamo fatto ricordando i nostri avi, che qui erano nati. Siamo fratelli e sempre lo saremo» ha spiegato il leader dei ribelli, promettendo un governo autonomo alla Terra. In forma temporanea, però, il governatore della Terra è stato scelto dai ribelli.

Subito dopo il discorso e la storica apparizione della bandiera del pianeta Verde sui maxi schermi della Terra, il leader dei ribelli è chiuso in una sala di un palazzo che un tempo era stato, segretamente, la sede delle dieci famiglie. Sono un centinaio di quarantenni, coloro che hanno guidato la rivolta contro la Terra fin dall’inizio. Il leader dei ribelli alza la mano e chiede loro di fare silenzio: «Ora che la guerra è finita, che anche la Terra è stata liberata, dobbiamo pensare al nostro futuro. Dobbiamo contrastare l’anarchia che comunque il regime terribile delle dieci famiglie aveva evitato nei secoli. Serve una nuova organizzazione che controlli la Terra e il pianeta Verde e lo faccia nell’ombra. Dovremo farne parte tutti noi. E le nostre famiglie».

Leggi Anche