“Ego”, il coccodrillo di Maurizio Cattelan a Cremona
data: fino al 14 gennaio 2023
luogo: Battistero di San Giovanni Battista (Piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria 11), Cremona
orario: martedì-domenica 10:00-13:00 - 14:30-18:00 / 25 dicembre e 1° gennaio chiuso
Ego, il grande coccodrillo tassidermizzato di Maurizio Cattelan, è visitabile in via eccezionale fino a domenica 14 gennaio 2024. L’opera del noto artista è collocata al centro del Battistero di San Giovanni Battista a Cremona.
L’iniziativa rientra nell’ambito della prima edizione di Cremona Contemporanea – Art Week, rassegna promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Cremona e a cura di Rossella Farinotti. Un evento, svoltosi dal 27 maggio al 4 giugno 2023.
L’opera Ego all’interno del Battistero del Duomo cremonese, architettura in stile romanico risalente al 1167, narra diverse simbologie in dialogo con il luogo. Richiama inoltre il più antico pezzo di tassidermia (tecnica per la conservazione di animali morti) di cui si abbia notizia. Vale a dire il coccodrillo appeso al soffitto di una chiesa di Ponte Nossa, presso Bergamo, fin dal XVI secolo.
Gli studiosi hanno ipotizzato che i coccodrilli fossero assimilabili ai draghi, come nel racconto biblico di San Giorgio, rendendo così la chiesa un luogo adatto per esporli come prigionieri. Il coccodrillo di Cremona rappresenta un contrappunto al cavallo dello stesso Cattelan, Novecento. Il coccodrillo, come il cavallo, è un animale carico di significati culturali. Di solito è l’antagonista dai denti a rasoio nelle storie per bambini. La favola di San Giorgio ritrae il cavallo come un valoroso destriero e il drago squamoso come nemico.
Nato a Padova nel 1960, Maurizio Cattelan è uno degli artisti più apprezzati e controversi nel mondo dell’arte. Dal 1993 vive e lavora tra Milano e New York. Ha esposto nei maggiori musei europei e americani e ha partecipato alle più importanti rassegne internazionali di arte contemporanea. Le sue opere, che prendono forma da oggetti e persone del mondo reale, costituiscono il frutto di un’operazione dissacrante verso arte e istituzioni.
Foto © Andrea Rossetti fornite da Ufficio Stampa ddlArts