“Il Tempo del Futurismo”, grande mostra a Roma
data: dal 3 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025
luogo: Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea (Viale delle Belle Arti 131), Roma
orario: martedì-domenica 9.00-19.00 (ultimo ingresso 45 minuti prima della chiusura)
Il Tempo del Futurismo è la mostra visitabile dal 3 dicembre 2024 al 28 febbraio 2025 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma, promossa e sostenuta dal Ministero della Cultura e curata da Gabriele Simongini. L’esposizione celebra l’ottantesimo anniversario dalla scomparsa di Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta il 2 dicembre 1944.
Diversamente dalle mostre del passato dedicate al rivoluzionario movimento d’avanguardia fondato nel 1909 da Marinetti, questa si concentra sul rapporto tra arte e scienza/tecnologia. Illustra quel “completo rinnovamento della sensibilità umana avvenuto per effetto delle grandi scoperte scientifiche” posto alla base della nascita del Futurismo. Una riflessione oggi più che attuale, se si pensa che lo tsunami tecnologico dell’intelligenza artificiale sta investendo l’umanità. E avverando la profezia della macchinizzazione dell’umano e dell’umanizzazione della macchina preconizzata proprio dai futuristi.
La mostra punta a essere inclusiva, didattica e multidisciplinare. Si rivolge al grande pubblico e in particolare alle nuove generazioni. Per questo illustra i concetti di velocità, di spazio, di distanza e di sensibilità percettiva evidenti nei capolavori del Futurismo contestualizzandoli nella società dell’epoca, rivoluzionata dalle innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Nella mostra Il Tempo del Futurismo sono esposte circa 350 opere fra quadri, sculture, progetti, disegni, oggetti d’arredo, film, . iNOLTRE, un centinaio fra libri e manifesti, con un’attenzione alla matrice letteraria del movimento marinettiano che non ha precedenti, insieme con un idrovolante, automobili, motociclette e strumenti scientifici d’epoca. Per descrivere al meglio l’atmosfera futurista, l’esposizione è inoltre arricchita da due installazioni site-specific di Magister Art e di Lorenzo Marini.
Foto © Emanuele Antonio Minerva – Agnese Sbaffi
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