Oculus-Spei: installazione multimediale al Pantheon
data: dal 4 dicembre 2024 al 3 febbraio 2025
luogo: Pantheon (Piazza della Rotonda), Roma
orario: 9.00-19.00 (ultimo ingresso 18.30) / 25 dicembre e 1° gennaio chiuso
Oculus-Spei è l’installazione multimediale interattiva al Pantheon di Roma dell’artista Annalaura di Luggo. L’iniziativa ha il patrocinio morale del Giubileo, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero della Giustizia.
L’intervento prende spunto dall’affermazione «Spes non confundit» ovvero «La speranza non delude» che apre la bolla papale del Giubileo 2025. Annalaura di Luggo costruisce intorno a questa dichiarazione la sua proposta espositiva. In essa, la rappresentazione visiva del fascio di luce dell’oculus del Pantheon diventa la chiave per aprire cinque Porte Sante ideali. Il pubblico, invitato a bussare concretamente a queste porte, è traghettato in un’altra dimensione.
Ad affiancarlo in questo viaggio sono persone con disabilità che accompagnano l’osservatore in un “pellegrinaggio di speranza”. Questi moderni Virgilio, illuminati e trasfigurati dalla Luce, aprono uno “sguardo inedito” sulla bellezza interiore.
Oculus-Spei: il significato dell’opera
L’iniziativa Oculus-Spei è promossa da Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma con il coordinamento scientifico di Gabriella Musto e la curatela di Ivan D’Alberto, teorico e storico dell’arte contemporanea.
L’artista Annalaura di Luggo ha dichiarato: «Per quest’opera mi sono lasciata ispirare dagli occhi dei miei protagonisti e dalla luce che entra dall’oculus del Pantheon. È un viaggio tra le porte sante, che anticipa l’anno giubilare. Ed in questo viaggio siamo accompagnati da persone con diverse abilità. In particolare nell’ultima porta, quella del carcere di Rebibbia, il fruitore è messo di fronte a sé stesso grazie a un sistema di telecamere gesture recognition in tempo reale. Uno spazio trasformativo dove, ancora una volta, è la luce ad attivare una riflessione profonda sulla nostra condizione di esseri umani».
Il viaggio tra le Porte Sante diventa così una metafora di una spiritualità universale nel segno di un impegno per le pari dignità di tutti, nell’ottica di una solidarietà espressa attraverso il linguaggio dell’arte, perché come ha dichiarato il pittore tedesco Gerhard Richter: «L’Arte è una forma di speranza». L’affermazione di Richter trova una perfetta aderenza nel lavoro di Annalaura di Luggo. Infatti, interventi come quello pensato per il Pantheon rappresenta una vera e propria forma di resistenza ai progressivi processi di omologazione della società contemporanea sempre più ammaliata da luoghi comuni.
Foto fornite da Ufficio Stampa Roberta Melasecca