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L’arte dell’invisibile: Rancore e Luigi Serafini tra linguaggio e creatività

10 Marzo 2025

Un pubblico entusiasta, composto anche da tantissimi giovani, ha assistito a un evento unico, tenutosi il 28 febbraio 2025 all’Auditorium Aldo Perugi del Centro Culturale Valle Faul di Viterbo nell’ambito della rassegna La Biblioteca incontra, a cura della Biblioteca Consorziale di Viterbo in collaborazione con Fondazione Carivit.

Un incontro che ha esplorato il confine del linguaggio e della creatività con il rapper italiano Rancore (Tarek Iurcich), il quale ha dialogato con l’artista, architetto, autore e designer Luigi Serafini, raccontando come il Codex Seraphinianus sia tanto attuale quanto abbia influenzato i suoi testi e il suo ultimo album.

Rancore ha raccontato come è avvenuto il processo creativo di produzione del suo disco Xenoverso. Un viaggio musicale che ci guida verso realtà sconosciute, oltre i confini del nostro universo, dove la creatività diventa il filo conduttore che collega mondi lontani.

È proprio in questa fase si esplorazione che Rancore si è imbattuto nel Codex Seraphinianus di Luigi Serafini. Da lì è iniziata una conversazione tramite i social che li ha portati a incontrarsi a Roma, circa tre anni fa.

Rancore e Luigi Serafini: il legame invisibile tra due generazioni

Per Rancore, incontrare Serafini è stato come camminare dentro il Codex. Un’esperienza che ha quasi annullato la distanza tra epoche e generazioni differenti. Per Serafini, invece, l’incontro con Rancore è stato una sorpresa carica di energia. Due generazioni lontane, ma unite da un legame invisibile che attraversa il tempo, quello del dialogo, del linguaggio e della creatività.

Il Codex Seraphinianus, realizzato negli anni ’70, diventa quindi il punto di contatto tra il passato e il presente. Un filo che ricorda come il rapporto tra le generazioni sia fondamentale, come nel legame tra Dante e Virgilio.

Quello tra i due artisti è divenuto un incontro che celebra la potenza del dialogo intergenerazionale e l’infinita forza della creatività, sempre capace di unire epoche diverse, ma anche di far riflettere sulla potenza del linguaggio. Una potenza che può portarci a esplorare mondi indefiniti e mai conosciuti.

Testo e foto di Cristiano Politini