Come sarà l’architettura del futuro? Sempre più sostenibile ed ecologica. È la Terra a chiedercelo, visto che i materiali non saranno reperibili in eterno, considerata la crescita demografica.
E se non è andato in porto il progetto dell’OVA Studio di Hong Kong, che proponeva un grattacielo di container nel centro della megalopoli asiatica (googlate “Hive-Inn”), sono invece 40 anni che il progetto Earthship, fondato dall’americano Michael Reynolds, realizza case con materiali di recupero.
Copertoni, bottiglie, lattine. Tutto è utile per realizzare villette ecosostenibili con esiti stupefacenti: i vecchi pneumatici nei muri sono ottimi per l’isolamento termico, mentre per i tramezzi sono più indicate le lattine. I fondi di bottiglia sono incastonati nelle pareti per filtrare la luce esterna e illuminare gli ambienti.
La morfologia complessiva è studiata per convogliare le correnti d’aria nel sistema di condizionamento naturale che si affianca a quello idrico, con serbatoi sotterranei per l’acqua piovana, e ai pannelli solari sul tetto per l’elettricità. La case sono concettualmente simili ma variano stili e materiali a seconda delle zone.
Per vederne una non occorre andare in Africa o in America, dove sono diffusissime, basta l’Europa: dalla penisola iberica alla Francia, dal Benelux ai paesi scandinavi, dalla Gran Bretagna alla Germania.