Corba: arte urbana per rigenerare il Villaggio dei Fiori a Milano
23 Luglio 2021Rigenerare un quartiere di Milano attraverso l’arte urbana. Questo è l’obiettivo del progetto Corba, con direzione artistica di Stradedarts. L’obiettivo è riqualificare la zona della città da cui trae il nome, al Villaggio dei Fiori.
Tra luglio e agosto 2021 sono stati realizzati i primi murales, ad opera degli street artist SteReal, Napal, KayOne ed Etsom, di un ambizioso progetto che colorerà ben 38 facciate con altrettante opere d’arte uniche e diversificate. L’intento è concludere Corba entro il 2026, anno in cui Milano ospiterà i Giochi Olimpici invernali. Nel 2021 sono dieci gli interventi previsti.
Con Corba, Stradedarts intende dare nuova linfa vitale a un quartiere popolare del capoluogo lombardo attraverso la magia del colore e la forza espressiva del writing e della street art. Gli artisti coinvolti sono chiamati a ideare un’opera d’arte urbana sul tema degli sport invernali, ciascuno secondo la propria cifra stilistica. Un progetto d’arte pubblica partecipata, finalizzata alla riqualificazione urbana, culturale e sociale di un’area marginale e periferica.
Inoltre, il Palaghiaccio Agorà in Via dei Ciclamini, in occasione dei Giochi sarà utilizzato come impianto di allenamento. Diventerà quindi un punto d’attrazione focale, capace di garantire un grande afflusso di pubblico nella zona.
Corba e la street art
Il Villaggio dei Fiori, nel luogo in cui sorgeva la cascina Corba, è un quartiere caratterizzato da 38 facciate geometricamente e strutturalmente tutte uguali e che, a interventi artistici ultimati, diventeranno tutte differenti, rendendo unico un luogo grigio, abbandonato e alienante.
Il quartiere nasce nel 1953 dall’emergenza di creare alloggi in grado di ospitare sfollati di guerra e persone giunte in città dalle campagne in cerca di lavoro. Sorgono così, in adiacenza, le case a schiera comunali, dette “case minime”. Sono abitazioni disposte su due piani con un piccolo giardino retrostante. L’immagine odierna è quella di un luogo marginale, dimenticato e sconnesso dalla città, un luogo senza identità e con gravi disagi abitativi. Una riqualificazione partecipata può rappresentare un primo passo per unire e realizzare un progetto condiviso, in grado di generare interesse su scala urbana e territoriale.
Dal 1988 Stradedarts, che opera anche a livello nazionale, è impegnata nell’area adiacente a Via Giambellino con opere che per anni hanno cambiato l’aspetto di questa zona, definendo la sua identità legata al mondo della streetart. Un lavoro site-specific che negli anni ’80 ha inoltre riqualificato zone degradate, a cui Stradedarts ha portato colore e presenza, nonché la speranza in un futuro diverso e migliore.