Il Dante barbuto di Orvieto, una rara opera d’arte
25 Marzo 2021Un raro Dante barbuto si trova a Orvieto (TR), custodito da anni nell’ufficio del sindaco della cittadina umbra. Si tratta di un singolare dipinto che raffigura un inusuale Dante Alighieri con la barba.
L’opera, databile probabilmente al ‘700, rappresenta il poeta fiorentino in una maniera completamente diversa dall’iconografia ufficiale. L’autore è ignoto. Si ipotizza che abbia tratto ispirazione dal pittore toscano Cristofano di Papi dell’Altissimo. I restauratori Valentina Romé, Davide Rigaglia e Massimiliano Massera hanno eseguito sul dipinto un’analisi all’ultravioletto e con l’ausilio di un microscopio digitale a fibra ottica. Da questi esami, la barba dipinta sul volto di Dante risulta originale e non aggiunta in seguito.
In occasione del Dantedì del 25 marzo 2021, il Comune di Orvieto ha annunciato l’esposizione del Dante barbuto nella mostra Il vero volto di Dante Alighieri. Sulle tracce del Sommo Poeta a Orvieto. L’iniziativa, in programma il prossimo settembre presso la Fondazione Claudio Faina, rientra nelle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante.
Il Dante barbuto: ispirazione ed esemplari
La raffigurazione sembra prendere spunto dalla dettagliata descrizione che Giovanni Boccaccio fa del viso dell’Alighieri nel Trattatello in laude di Dante. Un’opera scritta tra il 1351 e il 1355. «Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso», scrive l’autore del Decameron.
Sono molto rari i casi nel mondo in cui un artista ha raffigurato Dante Alighieri con la barba. Essi sono: una miniatura su un codice nella Biblioteca Nazionale Marciana a Venezia; una cartolina riproducente un quadro andato perduto; il quadro di Il’ja Efimovic Repin a Kostroma, in Russia, esposto al Kostroma State Historical-Architectural and Art Museum; il quadro di Agnolo Bronzino che si trova a Firenze e appartiene a una collezione privata.