A Modena una mostra dedicata ad Antonio Ligabue
data: dal 16 settembre 2022 al 5 febbraio 2023
luogo: Galleria BPER Banca (Via Scudari 9), Modena
orario: venerdì-sabato-domenica 10.00-18.00
Antonio Ligabue. L’ora senz’ombra. Il riconoscimento come artista e come persona è la mostra dossier dedicata ad Antonio Ligabue, a cura di Sandro Parmiggiani. È visitabile a Modena dal 16 settembre 2022 al 5 febbraio 2023 presso la Galleria BPER Banca e inaugurata nell’ambito del Festivalfilosofia.
L’esposizione si sviluppa a partire da quattro importanti dipinti appartenenti alla collezione d’arte di BPER Banca. Accanto alle opere di proprietà dell’istituto bancario, è in mostra una selezione di lavori provenienti da collezioni private, per rappresentare i principali filoni cui si è dedicato l’artista. Si va dalle lotte senza tregua tra animali selvaggi agli autoritratti, fino alle scene di lavoro nei campi, nelle quali si fondono realtà dello sguardo e memorie della patria perduta.
La mostra tratterà il tema della giustizia, in riferimento alla vicenda biografica dell’artista, dall’esilio dalla Svizzera fino ai ricoveri forzati in ospedale psichiatrico. BPER Banca da tempo si impegna per combattere ogni forma di pregiudizio tramite progetti e azioni volti alla valorizzazione della diversità e dell’inclusione. Valori sui quali l’esposizione offre l’occasione per riflettere. Il percorso espositivo comprende una ventina di dipinti, realizzati dal 1929 fino all’ultimo periodo di attività dell’artista. Dal novembre del 1962 Ligabue fu impossibilitato a dipingere per motivi di salute.
Antonio Ligabue: alcune opere in mostra
Tra le opere della corporate collection di BPER Banca si segnalano, in particolare, Leonessa con zebra (1959-60) e Autoritratto con cavalletto (1954-55). Se la prima tela, selezionata come immagine guida della mostra, testimonia la passione di Ligabue per gli animali selvaggi, le cui anatomie sono definite a partire dalle immagini recuperate dai libri di zoologia e dalle stampe popolari, la seconda raffigura Ligabue stesso nell’atto di dipingere un gallo in uno scenario di aperta campagna, dove la natura, al pari del pittore, è ritratta in tutta la sua primordiale vitalità.
È inoltre esposta Aratura con buoi (1953-54), opera raffigurante un contadino di spalle che spinge faticosamente un aratro trainato da due buoi bianchi su un terreno brullo, mentre in lontananza si scorgono un paesaggio verdeggiante e una città. Ritorno dai campi con castello (1955-57), infine, nasconde un dettaglio autobiografico. Sullo sfondo, oltre il contadino, i cavalli e il cane che tornano in paese, è dipinto un lago al cui centro svetta un castello con guglie e banderuole al vento, forse ricordo della natia Svizzera.
Tra le opere provenienti da collezioni private, si segnalano Caccia grossa (1929), in cui Ligabue si auto-raffigura mentre guarda una delle sue scene di lotta per la vita; Leopardo con serpente (1937), emblema della privazione della libertà che lui sta patendo; Autoritratto (1940), che corrisponde all’affermazione della sua duplice identità di uomo e di artista; Circo (1941-1942), dipinto di stordente abilità compositiva; infine Autoritratto con mosche (1956-1957), aperta allusione alla fine della vita.
Immagini fornite da Ufficio Stampa CSArt – Comunicazione per l’arte