Caterina Tosoni espone a Certaldo in “DoubleVision”
data: dal 18 maggio al 15 settembre 2024
luogo: Palazzo Pretorio (Piazzetta del Vicariato 4), Certaldo Fi
orario: 10.00-13.00 / 14.30-19.00
Caterina Tosoni, artista nata a Milano nel 1961, espone nella mostra DoubleVision, visitabile al Palazzo Pretorio di Certaldo (FI) dal 18 maggio al 15 settembre 2024.
Da oltre vent’anni Tosoni indaga il rapporto uomo-natura, alla ricerca di possibili forme di integrazione e contaminazione per una convivenza “pacifica”. Il titolo dell’esposizione, curata da Francesca Parri, si riferisce alla dimensione duale uomo-natura, che viviamo costantemente nella nostra quotidianità. Afferma l’artista: «La ricerca e il progresso dovrebbero rispettare l’ambiente, in una relazione complementare e non prevaricante, improntata sull’equilibrio e sull’armonia».
Il percorso espositivo è allestito al primo piano di Palazzo Pretorio. Si articola attraverso una trentina di opere, realizzate dal 2008 al 2024, e quattro installazioni site-specific, rimodulate per gli spazi di Certaldo. Il susseguirsi dei lavori nelle sale non segue un ordine cronologico, ma tematico, sviluppato per affinità e assonanze.
L’arte di Caterina Tosoni
Con un passato da illustratrice, legato alle principali case editrici italiane, e una ricerca pittorica focalizzata sulle contraddizioni del paesaggio industriale delle grandi periferie, Caterina Tosoni dai primi anni Duemila inserisce nei suoi dipinti elementi plastici di vario tipo. Un gesto apparentemente semplice. Che dichiara tuttavia la volontà di travalicare la superficie bidimensionale del quadro. In tal modo l’artista inaugura una ricerca nuova, che si sposta su un piano decisamente scultoreo.
La plastica è protagonista del sistema di produzione industriale moderno. Tosoni la sceglie non solo come elemento simbolico per condurre una riflessione attualissima sull’inquinamento globale, ma anche come elemento compositivo. La plastica è dunque eletta a materiale di lavoro, al pari del colore da stendere o della creta da modellare. Raccogliendo gli oggetti di plastica dispersi nell’ambiente, l’artista dimostra di interagire con il proprio tempo. E di abitarlo esteticamente nella maniera più responsabile e sociale possibile.
I riferimenti estetici della sua indagine scultorea sono da ricercare nella poetica dell’objet trouvé (le sculture meta-meccaniche di Jean Tinguely, le compressioni di César, le accumulazioni di Arman), declinata però in modo nuovo. Gli oggetti scelti da Tosoni non solo mantengono la loro integrità e la loro memoria d’uso, facendosi portatori di molteplici rimandi simbolici, ma generano una precisa grammatica oggettuale. Sono al centro di un linguaggio complesso e multiforme di cui l’artista si serve sperimentandone le infinite possibilità combinatorie.
Foto © Antonio D’Ambrosio fornite e autorizzate da Ufficio Stampa CSArt – Chiara Serri