La Colonna Traiana di Roma in mostra al Colosseo
data: dal 22 dicembre 2023 al 30 aprile 2024
luogo: Parco Archeologico del Colosseo, Roma
orario: tutti i giorni 8.30-16.30 (gennaio-febbraio) / 8.30-17.30 (1-30 marzo) / 8.30-19:15 (31 marzo-30 aprile)
Dal 22 dicembre 2023 al 30 aprile 2024, il secondo ordine del Colosseo a Roma ospita la mostra La Colonna Traiana. Il racconto di un simbolo, organizzata e promossa dal Parco archeologico del Colosseo e dal Museo Galileo – Istituto e Museo di Storia della Scienza. La curatela è di Alfonsina Russo, Federica Rinaldi, Angelica Pujia e Giovanni Di Pasquale.
La mostra ripercorre in tre sezioni le tappe della costruzione della Colonna, indugiando sulla forma e sulla tecnica di realizzazione. Un bagaglio di conoscenze maturato secoli addietro con la costruzione delle piramidi egizie, le viti idrauliche per l’irrigazione dei giardini pensili di Mesopotamia, il faro di Alessandria, l’estrazione dei marmi dalle cave del Monte Pentelico per l’acropoli di Atene.
In un Colosseo fasciato di blu, a richiamare il Danubio, sono esposti i principali strumenti antichi che hanno reso possibile l’estrazione del marmo, il trasporto del materiale e la costruzione di questa importante opera ingegneristica. Alla mostra hanno inoltre contribuito 20 tra istituzioni ed enti pubblici e privati, che hanno garantito il prestito di più di 60 oggetti tra reperti, modelli, macchine, calchi e disegni.
Storia di un capolavoro dell’ingegno umano
La Colonna di Traiano veniva inaugurata il 12 maggio 113 d.C., 1910 anni fa. Sin dalla sua progettazione e costruzione rappresentò una sfida per l’ingegno umano. L’estrazione del marmo dalla cava di Carrara, il trasporto (via terra, via mare e via fiume), la lavorazione e posa in opera nel cantiere del Foro di Traiano rappresentarono le tappe di un ardito processo ingegneristico e tecnologico, ancora oggi fonte di stupore e meraviglia.
Ma non basta, perché nel cantiere del Foro, la Colonna venne scavata per ricavare una scala a chiocciola. La struttura marmorea venne, infatti, svuotata dall’interno quasi fosse una gigantesca vite di Archimede. Infine, venne avvolta in un magnifico fregio a spirale a celebrare le gloriose campagne daciche dell’Optimus Princeps Traiano.
È Apollodoro di Damasco, il grande architetto e ingegnere di origine siriana, a illustrare a Traiano il progetto della Colonna, come si vede nello straordinario arazzo della manifattura di Ouderarde, esposto in mostra nella sua versione digitalizzata.
La mostra: dalla costruzione alla nascita di un simbolo
Proprio con l’architetto e il suo illustre committente, di nuovo l’uno di fronte all’altro, si apre l’esposizione. Il calco del busto di Apollodoro del Museo della Civiltà romana di fronte al busto di Traiano del Museo Palatino. Dopo questo primo incontro, il visitatore entra nella bottega del Maestro architetto, genius loci di tutto il progetto espositivo. E può ammirare gli stili e gli strumenti per scrivere e disegnare; il modello in scala del ponte sul Danubio, altro capolavoro di carpenteria in grado di attraversare il grande e impetuoso fiume.
Soprattutto, può comprendere appieno il processo di costruzione della Colonna e con esso la fatica e la potenza muscolare di centinaia di uomini che contribuirono a realizzare questo indiscusso capolavoro. Sono infatti esposti i principali strumenti antichi utilizzati per l’estrazione dei blocchi di marmo, per il trasporto su imbarcazione e per la messa in opera. Inoltre, i modelli ricostruttivi delle macchine da cantiere dell’epoca (gru, torri, ruote), realizzati da Claudio Capotondi, novello “Maestro delle Imprese di Traiano”.
Video e proiezioni su schermo realizzati dal Museo Galileo assieme ad una grafica coinvolgente offrono una narrazione più didattica oltre che una maggior comprensione degli oggetti esposti in mostra. Contribuisce al racconto permanente della Colonna una web app in lingua italiana e inglese e romena.
Una camera immersiva per ammirare le imprese di Traiano
Negli ultimi quarant’anni, il monumento è stato oggetto di restauri e importanti campagne di documentazione fotografica, oltre che di rilievi e riprese 3D fotogrammetriche. Al termine del percorso di visita, una camera immersiva ideata e realizzata da Sergio Fontana offre una straordinaria suggestione sui risultati di questo processo di documentazione.
I visitatori si ritrovano così letteralmente immersi nei paesaggi della Dacia del II secolo d.C., ad ammirare il fregio della Colonna Traiana che si svolge davanti ai loro occhi a grandezza naturale, con un dettaglio e una qualità delle immagini mai raggiunti in precedenza. Quasi trecento metri di fregio si srotolano permettendo di ammirare pienamente le imprese di Traiano.
Per maggiori informazioni, visita il sito del Parco Archeologico del Colosseo.
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Foto fornita da Ufficio Stampa Comin & Partners