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Il genio romantico di Francesco Hayez in mostra a Torino


data: dal 17 ottobre 2023 al 1° aprile 2024

luogo: GAM - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (Via Magenta 31), Torino

orario: martedì-domenica 10.00-18.00

La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ospita dal 17 ottobre 2023 al 1° aprile 2024 la mostra Hayez. L’officina del pittore romantico, dedicata al genio artistico di Francesco Hayez (1791-1882).

Arte, storia e politica si intrecciano attraverso un percorso originale che pone a confronto dipinti e disegni. Oltre 100 opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, insieme ad alcuni dipinti custoditi alla GAM. Una parte consistente è legata, invece, alla storia biografica di Hayez. Proviene, infatti, dall’Accademia di Belle Arti di Brera, dove l’artista insegnò per quasi quarant’anni pittura. Di questo gruppo fanno parte anche i dipinti che si trovavano nello studio di Hayez. Un’esposizione dunque, che conduce il pubblico all’interno del mondo dell’artista e della sua officina, per svelarne tecniche e segreti.

La mostra presenta inoltre opere inedite o poco viste, oltre che alcuni dei capolavori più popolari, come La Meditazione dei Musei Civici di Verona e l’Accusa segreta, cui è accostato Il Consiglio alla Vendetta. Attraverso dieci sezioni in successione cronologica, il percorso espositivo inizia dagli anni della formazione tra Venezia e Roma, dove Hayez ha goduto della protezione e dell’amicizia di Canova, fino alla prima affermazione a Milano e alle ultime prove della maturità. Una speciale sezione focus è dedicata ai disegni per la Sete dei Crociati, la sua opera più ambiziosa e impegnativa, che il pittore aveva programmato come il suo capolavoro, eseguita tra il 1833 e il 1850 e destinata al Palazzo Reale di Torino, dove si può ancora ammirare.

Il tratto rapido e immediato di Francesco Hayez

La novità di questa mostra sta nel mettere in rapporto per la prima volta i dipinti e i disegni. Entrando in atelier, permette di ricostruire e comprendere il procedimento creativo. Hayez si considera l’ultimo rappresentante della grande tradizione della pittura veneta. Si era formato sullo studio di Tiziano e dei pittori veneziani del Quattro e del Cinquecento. A una prima analisi della sua opera, il disegno può sembrare secondario rispetto al colore. I suoi contemporanei rimanevano colpiti dal suo particolare modo di procedere basato sull’estro del momento, con continui ripensamenti, spesso riconoscibili ad occhio nudo. L’eccellenza e la singolarità di questa tecnica costituiscono il fascino e la forza di una pittura ammirata sia dal pubblico che dalla critica.

Ma di Francesco Hayez si conoscono anche centinaia di disegni – la maggior parte dei quali conservati all’Accademia di Belle Arti di Brera – il più delle volte tracciati con un gesto rapido e immediato, quasi fossero appunti visivi da impiegare poi nella creazione delle composizioni, e solo in rarissime occasioni riportati dettagliatamente nelle grandi dimensioni per la successiva traduzione su tela. Oltre agli “schizzi, pensieri fermati rapidamente, studi” sopra citati, che costituiscono un’eccezionale testimonianza del metodo di lavoro del pittore, l’artista ha lasciato una raffinatissima produzione di d’après: disegni e acquerelli che riproducono fedelmente alcune delle sue opere più celebri. Verosimilmente destinati in dono ai collezionisti più affezionati, hanno costituito un formidabile strumento di diffusione delle sue invenzioni.

Biografia di un artista romantico

La mostra rievoca l’intensa vicenda biografica oltre che il percorso creativo dell’artista, indiscusso protagonista del Romanticismo. “Pittore civile”, interprete dei destini della nazione italiana, capace di estendere il respiro della sua pittura dalla storia all’attualità politica, è stato anche tra i più grandi ritrattisti di tutti i tempi, interprete dello spirito della sua epoca.

Cantore della bellezza, dell’amore e dei valori risorgimentali, nella sua lunga vita è stato protagonista di cambiamenti epocali, testimoniando il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo. Celebrato da Giuseppe Mazzini come vate della nazione, ha condiviso con Manzoni e Verdi gli stessi ideali, legato a loro da amicizia e intesa intellettuale. L’Italia risorgimentale si è riconosciuta nel suo linguaggio, che ancora oggi riesce a comunicare sentimenti e valori universali, anche grazie ad una dimensione civile che attualizza la storia.

Per informazioni su prenotazioni e biglietti visitare il sito della GAM.

Per conoscere le altre mostre in programma in questo periodo, leggi in questa sezione del magazine.

Foto © Giorgio Perottino fornite da Ufficio Stampa ddlArts



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