“La gioia del colore”, Joan Miró in mostra a Catania
data: dal 20 gennaio al 7 luglio 2024
luogo: Palazzo della Cultura (Via Vittorio Emanuele II 121), Catania
orario: lunedì-venerdì 9.30-19.30 / sabato-domenica e festivi dalle 9.30-20.00
Miró. La gioia del colore, a cura di Achille Bonito Oliva, è la mostra dedicata al grande maestro catalano Joan Miró visitabile a Catania, presso il Palazzo della Cultura dal 20 gennaio al 7 luglio 2024.
L’esposizione nella città siciliana, promossa da Navigare, è il terzo capitolo di una serie di mostre dedicate a Miró. Prima di questa ci sono state Omaggio a Miró a Trieste e Miró a Torino nel capoluogo piemontese.
In Miró. La gioia del colore si raccoglie circa un centinaio di opere dal 1924 al 1981. In mostra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche. Inoltre, una serie di opere grafiche, libri e documenti provenienti da collezioni private italiane e gallerie francesi. Queste le aree tematiche: Ceramiche, Poesia, Litografie, Pittura, Derrière le Miroir, Manifesti, Musica.
Ad arricchire e ampliare il percorso espositivo anche una sezione fotografica e video. Tale materiale approfondisce alcuni aspetti della vita privata e pubblica dell’artista surrealista. Un’ulteriore e importante parte di questa mostra antologica è quella focalizzata sui suoi lavori grafici realizzati quando collaborava con la famosa rivista Derrière le Miroir, edita dalla galleria Maeght.
Joan Miró: il grande artista del surrealismo
Nato a Barcellona nel 1893, dopo aver studiato economia, a seguito di un importante problema di salute Joan Miró si trasferisce a Parigi dove incontra Picasso e frequenta il circolo Dada di Tristan Tzara dedicandosi alla pittura, alla scultura e alla ceramica.
Dopo dodici anni, ritorna in Spagna da cui riparte di nuovo alla volta di Parigi a seguito del secondo conflitto mondiale. Quando però le truppe naziste assediarono la capitale francese, decise di andare a Palma di Maiorca, dove morì nel 1983 all’età di cento anni.
Maestro indiscusso del surrealismo, Miró ha fin da subito espresso il suo biasimo nei confronti della pittura convenzionale. Per lui il mondo reale, ciò che ci circonda, è solo la realtà. La realtà per l’artista è un punto di partenza, mai di arrivo. Le sue opere nascono dallo stretto legame tra le tinte forti del giallo, nero, rosso o blu e il suo segno sintetico che insieme rileggono la realtà circostante sottraendole tutto ciò che non è essenziale.
Immagini fornite da Ufficio Stampa Valentina Barbagallo