“La rivoluzione gentile”, mostra di Qiu Yi a Milano
data: dal 24 novembre 2022 al 31 gennaio 2023
luogo: MA-EC Gallery, Palazzo Durini (Via Santa Maria Valle 2), Milano
orario: martedì-venerdì 10.00-13-00 - 15.00-19.00 / sabato 15.00-19.00
La rivoluzione gentile è la mostra personale dell’artista cinese Qiu Yi, a cura di Elisabetta Roncati, visitabile a Milano presso MA-EC Gallery a Palazzo Durini dal 24 novembre 2022 al 14 gennaio 2023.
Il progetto espositivo propone al pubblico tre installazioni, di cui una inedita, realizzate tra il 2019 ed il 2022. Sono caratterizzate da intense concettualità e astrazione. Qiu Yi, scultore nato a Yantai nel 1982 e di stanza a Firenze, mira a coniugare elementi apparentemente distanti tra loro come cultura orientale e occidentale, passato e presente, tradizione e contemporaneità. E lo fa esprimendosi tramite opere che condensano il suo vissuto artistico multiculturale con l’espressività tipica di alcuni movimenti storici quali l’informale, il concettuale e l’arte povera.
Partendo dalle filosofie tradizionali cinesi come confucianesimo e taoismo, l’artista rielabora significati e significanti per costruire connessioni tra mondi solo in apparenza distanti. Le installazioni di Qiu Yi entrano in contatto con gli spazi della galleria che le ospita senza stravolgerli, ma creando un rapporto armonico in cui il visitatore diviene l’elemento centrale per iniziare il racconto.
Movimenti lenti, serialità, mise-en-scène: le installazioni di Qiu Yi richiamano le tradizionali pièce teatrali cinesi. Strizzano però l’occhio all’utilizzo dell’arte fatto dai suoi compatrioti a partire dagli anni Ottanta. Eppure l’intento dell’artista non è di rottura o critica palese. All’azione dirompente lui oppone un metodo differente: agire sulla strada della riconciliazione; usare la riflessione per indurre a un cambiamento di prospettive che giunga, infine, a una pacificazione. Quella di Qiu Yi è una “rivoluzione gentile” nei modi e nei toni, ma non per questo meno efficace e superficiale.
Qiu Yi: le opere in esposizione
La prima installazione di Qiu Yi in mostra è Mille parole (2021), su carta di riso. Un’opera destinata ad accrescersi nel tempo e che prende il titolo dallo scritto del VI sec. d.C. di Zhou Xingsi utilizzato per l’insegnamento della lingua cinese. I segni in inchiostro nero perdono i loro connotati linguistico-referenziali per invitare i visitatori a considerarli come puro gesto pittorico, comunque intriso di profondi significati. Non è semplicemente scrittura, ma nemmeno pura azione estetica. Anche qui è il delicato equilibrio tra i due atti a prevalere.
A seguire si incontra Ao Tu (2019). Alcune vaschette di pietra antica, utilizzate in passato per sciogliere la china, sono state tradotte in numerosi calchi. L’allestimento completo ne prevederebbe ben 500. E così il pieno ed il vuoto si interfacciano, l’Yin e lo Yang, l’universo maschile e femminile: tutto diventa fluido ed interscambiabile. Ancora una volta Qiu Yi diventa l’artefice di un collegamento tra esperienze ed elementi differenti, piegando la spettacolarità dei suoi interventi al potere della riflessione.
Chiude il percorso espositivo Profezia (2022) ispirata dal Daodejing di Laozi, mentre per la forma dal Tondo Pitti e dallo Schiavo morente di Michelangelo. Il punto di partenza è la materia organica, l’elemento naturale che secondo Qiu Yi è imprescindibile per aspirare all’equilibrio di fattori a cui tanto anela. Un’ulteriore particolarità di Profezia è la sua serialità: la materia di cui è composta la raffigurazione tende man mano ad asciugarsi ed è necessario aggiungere acqua, fattore essenziale di vita, per riportarla al suo stato iniziale. Passato e presente artistico quindi si incontrano dimostrando come tutta la creatività serbi in nuce una matrice classica.
Foto: ‘Mille parole’ fornita da MA-EE Gallery