Il falco pescatore all’Oasi WWF del Lago di Alviano
15 Febbraio 2022L’Oasi WWF del Lago di Alviano, in Umbria lungo il fiume Tevere, entra a far parte del Progetto Falco Pescatore, finalizzato alla salvaguardia e alla conservazione di questa importante e vulnerabile specie di uccello.
Con meno di un centinaio di coppie riproduttive distribuite tra Corsica, Baleari, Algeria e Marocco, infatti, la popolazione mediterranea di falco pescatore costituisce un’entità estremamente fragile. Infatti, negli ultimi decenni, varie minacce principalmente antropiche hanno portato la specie sull’orlo dell’estinzione. Fino al 2011 tale falco in Italia era estinto come nidificante. I dati
storici relativi alle ultime nidificazioni accertate risalivano agli anni ’60 e ’70 in Sicilia e Sardegna. E addirittura alla fine degli anni ’20 nell’isola di Montecristo, nell’arcipelago toscano.
Proprio per questo motivo è iniziato nel 2002 il Progetto Falco Pescatore, che ha dato vita a molte azioni compiute sui territori. Esse hanno riportato una coppia di falchi pescatori alla prima nidificazione in Italia nel 2011, dopo quasi mezzo secolo di assenza. Il ritorno di questa fragilissima specie è di fondamentale importanza per la ricostituzione della complessa piramide alimentare che caratterizza gli ecosistemi acquatici. Il falco pescatore ne rappresenta il vertice. Attualmente ci sono 7 coppie riproduttive in Italia tra Toscana meridionale, isole toscane e Sardegna. Un impegno che coinvolge vari parchi, oasi e riserve naturali in tutta Italia.
Falco pescatore: l’arrivo di Cartesio
Nell’Oasi WWF del Lago di Alviano, la riserva che si estende attraverso i comuni di Guardea, Alviano e Montecchio in provincia di Terni e quello di Civitella d’Agliano in provincia di Viterbo, è stato installato un nido artificiale per favorire e incentivare la nidificazione di questo superbo rapace.
Tale nido non è passato inosservato. Cartesio, un individuo di falco pescatore nato nel 2018 nella Riserva Naturale della Diaccia Botrona, vicino Grosseto, è stato ritrovato proprio qui. Era da tempo dato per disperso, dopo che il suo GPS aveva smesso di funzionare e che la sua ultima osservazione risaliva al 2020 in Calabria. I responsabili dell’Oasi raccontano che questo volatile, con il suo portamento fiero, si è posato sul nido, nel tipico atteggiamento del maschio che cerca la sua compagna scrutando il cielo dal suo posatoio
Il Progetto Falco Pescatore si configura quindi come una bellissima storia di sopravvivenza e speranza.
Prima foto in alto: NASA / Wikipedia / pubblico dominio