francesco mecucci haiku di città

Gli haiku urbani e metropolitani di Francesco Mecucci

13 Febbraio 2019

Una raccolta di haiku – la più breve forma di poesia – di ambientazione urbana e metropolitana. Questo è Haiku di città, libro d’esordio del giornalista Francesco Mecucci, edito da Scatole Parlanti (2018, collana Echi, 72 pagine, 9,90 €).

«Faccio il giornalista, non ho particolari velleità letterarie e non avrei mai pensato di comporre haiku, né che li avrei raccolti in un libro. Invece è successo. La magia di questa forma poetica d’un tratto mi ha preso». Queste le parole di Francesco Mecucci, nato nel 1982, dal 2014 direttore di Move Magazine, rivista di cultura, spettacolo e lifestyle.

«I miei haiku – prosegue l’autore – sono nati tra le strade di Roma, New York, Berlino, Amsterdam, Vienna, Lisbona, Milano ma anche di realtà più contenute come Viterbo, Terni, Perugia, Siena. Oppure mi sono lasciato ispirare da vari profili Instagram, ricchissimi di foto scattate in contesti metropolitani. In questi haiku provo a trasmettere al lettore quelle suggestioni che in me suscitano la città e la realtà urbana durante i vari periodi dell’anno».

Haiku di città raccoglie circa 150 haiku contemporanei che Mecucci ha composto tra asfalto e grattacieli, treni e aeroporti, stadi e insegne luminose, fast food e sale d’aspetto, traffico caotico e vie silenziose, notti d’estate tra i palazzi e albe nebbiose d’inverno nei parchi. Perché la città è evoluzione continua, è sempre in movimento, è tante cose, ma soprattutto è il luogo dove si inseguono i sogni.

L’haiku, sviluppatosi in Giappone nel Seicento, è la forma di poesia più breve al mondo. Matsuo Basho è stato l’haijin (poeta di haiku) più rappresentativo, ma anche Ungaretti, Kerouac, Borges, Claudel, Ginsberg si sono cimentati con questo componimento. Ogni haiku fissa in tre versi una pulsazione dell’universo con immediatezza, semplicità, eleganza e intensità ed esprime un rapporto profondo tra l’autore e l’ambiente, spesso naturale, che lo circonda.

E se la sua natura, sembra chiedersi Mecucci, fosse invece la città, la realtà urbana e metropolitana, con la sua varietà di persone, luoghi, suoni, colori, stili? «Mi sono ritrovato a fissare di getto, sul mio taccuino, fuggenti istanti di vita urbana sintetizzati nei tre versi tipici di ciascun componimento». Non pensava di comporre haiku, ma lo ha fatto.

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L’autore

Francesco Mecucci, nato a Viterbo nel 1982, è giornalista. Si è formato alla Scuola Superiore di Giornalismo LUISS di Roma. Ha scritto per Il Tempo e La Provincia Pavese e collabora con magazine sportivi online. Dal 2014 è direttore di Move Magazine, rivista di cultura, spettacolo e lifestyle delle province di Terni e Viterbo. Haiku di città è la sua prima opera letteraria. Nel 2020 è uscito Il parquet lucido. Storie di basket per Ultra Edizioni.