labirinto di arnaldo pomodoro milano

Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro riaperto a Milano

10 Marzo 2025

Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro a Milano è riaperto al pubblico dal 20 marzo 2025, solo su prenotazione. L’opera è situata nei sotterranei dell’headquarter della maison Fendi in Via Solari 35, recentemente ristrutturato.

La Fondazione Arnaldo Pomodoro invita i visitatori a vivere un’esperienza straordinaria e immersiva nei meandri di una scultura che trascende il concetto tradizionale di spazio artistico. “Il mio ingresso nel labirinto è un invito nei meandri di un percorso, dove il tempo è trasformato in spazio e lo spazio a sua volta diventa tempo”, afferma lo stesso Pomodoro, descrivendo la profonda connessione tra il suo lavoro artistico e l’esperienza sensoriale dei visitatori.

La grande opera non è un semplice dedalo. È un luogo unico che sovverte l’idea tradizionale di labirinto, privo di visioni verdeggianti e avvolto nell’oscurità dei sotterranei. L’opera, ispirata all’Epopea di Gilgamesh, il primo grande poema epico della storia umana (2000 a.C. circa), conduce il visitatore in un viaggio tra mito e memoria, alla scoperta delle radici dell’esperienza umana.

Le superfici scolpite del Labirinto richiamano antiche civiltà. Segni arcaici, cunei e trafitture evocano una lingua perduta e dimenticata, ma che trasmette un senso di misteriosa familiarità. “Ho sempre subito un grande fascino per i segni, soprattutto quelli arcaici – spiegava Pomodoro al critico Sandro Parmiggiani – le impronte che scavo nella materia artistica, i cunei, i fili e gli strappi, mi vengono inizialmente da certe civiltà arcaiche”.

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Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro: storia di un’artista

Il Labirinto, oltre a evocare culture lontane e tempi remoti, offre uno spaccato intimo del processo creativo e introspettivo di Pomodoro. È un’esperienza che fonde elementi autobiografici e tappe fondamentali del percorso artistico del maestro. Mostra la continua trasformazione e rielaborazione di sculture conosciute e la nascita di nuove forme in divenire.

Nato nel Montefeltro nel 1926 e trasferitosi a Milano nel 1954, l’artista ha sviluppato negli anni una scrittura scultorea unica. Dalle sue prime opere degli anni Cinquanta, caratterizzate da altorilievi enigmatici, alla maestosa installazione del Labirinto, ha costantemente dialogato con la materia e la storia, traducendo simboli arcaici in un linguaggio contemporaneo.

In continuità con la partnership tra Fendi e Fondazione Arnaldo Pomodoro, la sede ospita, oltre all’opera ambientale Ingresso nel Labirinto, anche due opere-costume realizzate dall’artista e oggi esposte nell’atrio Solari 35. Una è il Costume di Didone (per Didone, regina di Cartagine di Christopher Marlowe, messa in scena a Gibellina nel 1986); l’altra il Costume di Creonte (per Oedipus Rex di Igor Stravinsky, messa in scena a Siena nel 1988). In occasione della riapertura, il Labirinto è stato oggetto di un importante intervento di restauro,  pulitura e illuminazione.

Durata visita: circa 45 minuti con guida. Le prenotazioni obbligatorie sono aperte per visite individuali, gruppi e scuole. Tutte le informazioni su fondazionearnaldopomodoro.it.

Foto © Andrès Juan Suarez
Immagini fornite e autorizzate da Ufficio Stampa Elena Di Marco – Silvia Beretta