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Pasquetta: perché si festeggia con una scampagnata?

6 Aprile 2025

Il Lunedì dell’Angelo, noto in Italia con il nome popolare di Pasquetta, è la giornata che segue immediatamente la domenica di Pasqua. Si tratta di una festività celebrata in modo meno solenne, ma altrettanto radicata nella cultura collettiva e diffusa in tutto il mondo.

Il nome “Lunedì dell’Angelo” deriva dal passo evangelico in cui un angelo annuncia alle donne giunte al sepolcro che Gesù è risorto. Nonostante questa ricorrenza non abbia la stessa centralità liturgica della Pasqua, ha assunto nel tempo un ruolo importante nella tradizione popolare.

Pasquetta è sinonimo di gite fuori porta, picnic nei prati, giornate all’aria aperta. Una consuetudine che coinvolge famiglie, gruppi di amici e comitive, uniti dal desiderio di trascorrere il giorno festivo in compagnia, spesso immersi nella natura.

Nonostante il suo legame con la religione, il Lunedì dell’Angelo è oggi percepito principalmente come un momento di socialità e relax, una pausa simbolica tra il raccoglimento pasquale e la ripresa della quotidianità.

Le radici della festività: tra Vangelo e storia

L’origine del Lunedì dell’Angelo si colloca all’interno della narrazione evangelica. Secondo il Nuovo Testamento, la mattina dopo la resurrezione di Gesù, alcune donne si recarono al sepolcro di Cristo e furono accolte da un angelo che annunciò loro l’accaduto. Questo episodio ha dato il nome liturgico alla giornata successiva alla Pasqua, pur non essendo parte delle festività ufficiali della Chiesa fino a tempi relativamente recenti.

La consuetudine di rendere festivo il lunedì dopo Pasqua si è consolidata soprattutto in ambito civile. Solo nel XX secolo il Lunedì dell’Angelo è stato riconosciuto come giorno “rosso” nel calendario italiano. La decisione, di carattere laico, intendeva estendere il tempo dedicato alla famiglia e al riposo, favorendo le uscite primaverili che da secoli erano già una pratica comune in molte regioni italiane.

L’evoluzione della festa riflette il passaggio da una commemorazione religiosa a una ricorrenza di carattere conviviale e popolare. Dalle celebrazioni sacre si è passati, nel tempo, a un uso del giorno festivo più informale, spesso lontano dalle chiese e più vicino ai boschi, ai prati e alle campagne.

Pasquetta: la scampagnata è un’usanza solo italiana?

La scampagnata di Pasquetta è diventata un vero e proprio simbolo del modo italiano di vivere questa giornata. L’Italia, con la sua varietà di paesaggi e la sua cultura gastronomica, è il luogo ideale per picnic all’aperto che coniugano natura e convivialità. Il clima di solito mite della primavera favorisce le uscite fuori porta. Ogni regione vanta le proprie mete preferite, dalle colline toscane alle spiagge pugliesi, dalle campagne emiliane alle vette alpine.

Ma questa tradizione è esclusivamente italiana? In parte sì. Sebbene in altri paesi del mondo il lunedì di Pasqua sia anch’esso festivo, le consuetudini variano. Nei paesi nordici e anglosassoni, ad esempio, si tende a mantenere un clima più domestico o legato alla partecipazione a funzioni religiose. In alcune zone dell’Europa orientale, si celebrano riti specifici, come l’aspersione con l’acqua in Polonia, simbolo di purificazione e fertilità.

Tuttavia, l’idea di trascorrere del tempo all’aria aperta non è estranea nemmeno altrove. In molti paesi, la primavera è celebrata con attività fuori casa, ma la scampagnata di Pasquetta come rito quasi obbligato, spesso condito da piatti tipici e giochi all’aperto, resta una peculiarità profondamente italiana.

La gita fuori porta di Pasquetta: un rito sociale

La gita di Pasquetta rappresenta un vero e proprio rito sociale, che coinvolge persone di tutte le età. Non si tratta solo di un’occasione per mangiare all’aperto, ma di un momento di aggregazione e condivisione. Nei prati e nei parchi si riuniscono famiglie numerose, gruppi di amici e coppie, armati di tovaglie a quadri, cestini di vimini, palloni e chitarre.

Tra le attività più comuni si trovano le grigliate, le partite di calcio improvvisate, i giochi da tavolo e le passeggiate nei boschi. In molte località si organizzano eventi all’aperto, sagre, escursioni guidate e raduni. Ogni occasione è buona per godersi la compagnia e la natura, lasciandosi alle spalle per un giorno le incombenze quotidiane.

Il picnic di Pasquetta ha anche un significato simbolico: è la celebrazione della rinascita, della primavera che sboccia, della vita che riprende slancio dopo l’inverno. È un momento in cui il corpo e lo spirito si riconciliano con la terra, in un gesto semplice ma carico di significati antichi.

Oltre la tradizione: Pasquetta nel tempo presente

La Pasquetta, nella sua forma contemporanea, è molto più di una giornata da calendario. È uno specchio del modo in cui la società italiana vive il tempo libero, la convivialità, il legame con il territorio. In un mondo che corre veloce, dove il relax è spesso frammentato e individuale, la scampagnata di Pasquetta diventa un atto collettivo di resistenza alla solitudine e alla frenesia.

Inoltre, la tendenza recente a riscoprire le aree verdi, le passeggiate lente e i ritmi naturali ha dato nuova linfa a questa abitudine. Le giovani generazioni, pur reinterpretando le tradizioni a modo loro, continuano a dare valore a questi momenti di pausa condivisa.

In un’epoca dominata dal digitale, dal lavoro ibrido e dalla comunicazione istantanea, ritagliarsi uno spazio nella natura, spegnere i dispositivi e ascoltare il rumore dell’erba sotto i piedi diventa un atto di consapevolezza. Pasquetta non è solo una tradizione che si ripete: è un’occasione per riprendersi il tempo, lo spazio e la relazione con gli altri.

Foto: Ian Branch / Unsplash