Il polittico del Balletta a Viterbo: storia di un restauro
26 Marzo 2021Il polittico del Balletta è un prezioso dipinto a tema sacro, eseguito nel Quattrocento a Viterbo da Francesco d’Antonio Zacchi, artista locale noto come il Balletta.
Per riportare l’opera al suo originario splendore, la Diocesi di Viterbo (Ufficio Beni Culturali) ha promosso un intervento di restauro conservativo. Un lavoro realizzato grazie al finanziamento della Fondazione Carivit. Quest’ultima ha realizzato un video per documentare l’iniziativa, disponibile sul sito e sulla pagina Facebook dalle ore 18.00 del 27 marzo 2021.
Il cantiere di restauro del polittico del Balletta è allestito presso il Centro Culturale di Valle Faul e diretto dal professor Giorgio Capriotti (Università degli Studi della Tuscia). La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale ne ha curato la supervisione..
Il polittico del balletta: l’intervento
Il restauro dell’opera, una pittura a tempera su tavola datata 1441, ha interessato sia il supporto che la superficie. La struttura di sostegno presentava sul verso fenditure attive lungo la fibratura, accenni di sconnessione tra le assi e attacchi di agenti xilofagi, cioè insetti o funghi che si nutrono di legno. Il sistema di scorrimento delle traverse risultava bloccato e il sistema di ancoraggio a parete non idoneo alla conservazione preventiva.
L’intervento sulla superficie ha riguardato il consolidamento delle stratificazioni (preparazione, pellicola pittorica, doratura), compresi gli elementi compositi delle cornici. La rimozione delle sostanze soprammesse alterate e la ricerca di un criterio aggiornato nel trattamento delle lacune ha restituito un testo pienamente fruibile, in equilibrio tra identità formale e vicende conservative storicizzate: HOC OPUS PINSIT FRANCISCUS ANTHONII DE VITERBIO A.D. M.CCCCXLI.
Il cantiere, aperto al pubblico in alcune occasioni, ha registrato un discreto numero di visitatori interessati. Inoltre, il restauro del polittico del Balletta è stato aperto anche alla didattica del corso di laurea magistrale in Conservazione dei beni culturali dell’Università degli Studi della Tuscia, ateneo con sede a Viterbo.
Il polittico del Balletta: l’opera
Il polittico del Balletta a Viterbo raffigura la Madonna con il Bambino tra i santi Pietro, Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Paolo. Misura 240 centimetri per lato, per una superficie complessiva di 5,76 metri quadrati. Venne realizzato per arricchire una delle più antiche chiese del capoluogo della Tuscia, di stile romanico: quella di San Giovanni Evangelista, detta anche di San Giovanni in Zoccoli. Questo termine deriva dalle “ciotole” di maiolica che un tempo abbellivano la facciata.
Il polittico è composto dall’assemblaggio di sette assi verticali e di una predella orizzontale. Gli elementi, disposti simmetricamente per ordine di larghezza dall’esterno verso il centro, sono suddivisi al loro interno in scomparti distinti. Le unità figurative sono in tutto 25. L’essenza impiegata è legno di pioppo. Il polittico mantiene gli originali assetti di incorniciatura, con cuspidi, trafori lobati, pinnacoli, colonnine divisorie.
L’opera presenta un linguaggio figurativo successivo allo stile tardo-gotico di ascendenza senese, più interessato all’equilibrio superficiale di linee e cromie che alla struttura prospettica dei volumi e della fonte di luce. Particolarmente raffinata è la tecnica con cui sono eseguite le vesti in broccato.