Il “Dritto”, lo “Storto” e il “Curvo”: sembra il titolo di un film di Sergio Leone. In realtà questi tre aggettivi si riferiscono ad altrettanti grattacieli che stanno sorgendo a Milano in vista dell’Expo 2015.
Nella zona dell’ex polo fieristico del capoluogo lombardo, tre archistar di fama internazionale del calibro di Zaha Hadid, Arata Isozaki e Daniel Libeskind hanno unito le forze nell’ambito del progetto Citylife, e disegnato queste avveniristiche torri.
La più alta, il “Dritto” o Torre Isozaki, toccherà i 207 metri di altezza e diventerà il secondo grattacielo più alto d’Italia dietro alla “concittadina” Torre Unicredit disegnata da Cesar Pelli, la cui guglia raggiunge i 231 metri. Il secondo posto in classifica della Torre Isozaki sarà però effimero in quanto è già in costruzione a Torino il grattacielo della Regione Piemonte, progettato dall’italiano Massimiliano Fuksas, che nel 2015 arriverà a 209 metri. Per quanto riguarda lo “Storto”, o Torre Hadid, e il “Curvo”, o Torre Libeskind, arriveranno rispettivamente alla ragguardevole altezza di 175 e 150 metri.
Il record assoluto poteva essere superato dal Palais Lumière di Pierre Cardin (250 metri) che si sarebbe dovuto costruire a Venezia, ma il cui progetto non è stato approvato dal Comune.