È sempre piacevole visitare un intervento che integra in maniera armoniosa natura e architettura, come nel caso del Museo Tirpitz dell’architetto Bjarke Ingels, celato tra le colline della cittadina danese di Blåvand.
In Italia qualcosa di analogo fu nei piani dei progettisti del “Parco delle Stelle” (“googlatelo”), un palazzetto dello sport destinato alla squadra di basket della Fortitudo Bologna, prima che questa fallisse. Rispetto all’arena cestistica, però, nel museo danese c’è un elemento in più: quello della riqualificazione.
La struttura è infatti ricavata dagli spazi che prima erano di un bunker antiatomico sotterraneo, costruito ai tempi della seconda guerra mondiale dai tedeschi sotto un terreno teatro di sanguinosi scontri bellici. Di quel concetto architettonico fortunatamente, resta ben poco.
Una serie di netti tagli sulla collina ben leggibili dall’alto aprono infatti le sale del complesso e le irradiano grazie a una fila di ampie vetrate che rivestono le cesure. “Le gallerie sono integrate nelle dune come un’oasi aperta sulla sabbia, un contrasto netto e voluto con il cemento della fortezza nazista” spiega Ingels. Il museo, diviso in quattro aree principali di 2800 metri quadrati complessivi, è stato inaugurato nel giugno 2017.