Nel giorno di Pasqua la tradizione non fa mai mancare sulla nostra tavola le uova di cioccolato. Questa consuetudine si deve alla corte di Francia di Luigi XI, il cui chocolatier inventò le uova ripiene di cioccolato. Invece, l’idea del guscio di cioccolato con sorpresa si deve ai piemontesi e fu ideato tra ‘800 e ‘900.
Se guardiamo gli ingredienti di una buona tavoletta di cioccolato fondente, scopriamo che sono solo tre, in ordine decrescente per quantità: pasta di cacao, burro di cacao, zucchero (inversamente proporzionale alla pasta di cacao). Possiamo poi trovare l’aggiunta di aromi, in particolare vaniglia, lecitina di soia, cacao in polvere e grassi vegetali.
Non molti sanno, però, che oltre ad essere un gustoso sfizio, il cioccolato porta con sé diverse proprietà che richiederebbero non un’etichetta, ma un vero e proprio foglietto illustrativo. Infatti, già gli antichi Maya, primi coltivatori della pianta, usavano i semi del cacao non solo per cucinare, ma anche per preparare una bevanda usata come analgesico, tonico e stimolante.
Il principio attivo che lo rende terapeutico è la teobromina. Si tratta di una sostanza chimica che appartiene alla famiglia delle xantine, in grado di agire sui recettori del sistema nervoso centrale. In poche parole, il cioccolato rende felici e non solo. La teobromina, a cui si unisce la caffeina, permette al cioccolato di svolgere un’azione tonica ed energetica in particolare su cervello, muscoli e cuore.
Cioccolato: le proprietà e gli usi consigliati
Il cioccolato vanta inoltre un’azione antiossidante, grazie ai preziosi flavonoidi. Essi, insieme ad altre molecole, collaborano a migliorare la circolazione sanguigna, l’azione dell’insulina, potenziano l’ossigenazione del cervello e rallentano i processi d’invecchiamento cellulare. Nelle giuste dosi, ha inoltre proprietà ipotensive, antiasmatiche, calmanti e stabilizzanti l’umore, toniche per il cervello, antinfiammatorie, ipoglicemizzanti e ipocolesterolemizzanti, attenua cefalee, emicranie e sindrome premestruale.
La dipendenza che crea il cioccolato non è patologica. Infatti, l’assuefazione cessa nel momento in cui smettiamo di mangiarlo, anche se l’abitudine al consumo di cioccolato può portare ad una sua ricerca costante. Questo non è dovuto alle sostanze contenute, ma alla sua palatabilità, alla densità calorica e al contenuto di zuccheri.
Si possono inoltre sfatare alcuni luoghi comuni sul cioccolato, secondo cui non è indicato in gravidanza e allattamento, fa venire i brufoli, causa carie, può essere dato senza problemi ai bambini, è afrodisiaco, il migliore è sempre quello fondente, “senza zucchero” è light, è presente nelle creme spalmabili in commercio.
Dal punto di vista medico, il cioccolato è invece utile prima del ciclo e fa bene al cuore, mentre è controindicato in persone che soffrono di gastrite, sono allergiche al nichel o hanno intolleranza all’istamina. Si sconsiglia di consumarlo in grandi quantità in chi assume MAO inibitori e antidepressivi SSRI. Con moderazione, il cioccolato può essere consumato tutti i giorni (da 10 a 30 grammi), in relazione al proprio fabbisogno. Indispensabile sceglierlo di buona qualità, preferibilmente fondente (70% cacao) e magari aromatizzato con spezie antiossidanti (zenzero, curcuma, cannella, peperoncino) o con frutta secca.
Prima foto in alto: Alexander Stein / Pixabay