In questo numero, torna la rubrica dedicata a tematiche che ci toccano da vicino affrontate partendo dalla lettura di un libro. Quello di cui vi racconto oggi è il romanzo di un’autrice emergente, ma già molto apprezzata. La ladra di parole di Abi Daré racconta le vicende di una ragazzina nigeriana che, attraverso una storia fatta di angosce, paure, soprusi, violenze, non perde mai la speranza e non smette mai di voler raggiungere il suo sogno.
Studiare, imparare, sapere, per farsi portatrice di conoscenza. La piccola protagonista del libro, la quattordicenne Adunni, ama studiare, scoprire parole nuove per dar voce ai suoi pensieri e per farsi ascoltare anche quando la vita la mette di fronte muri che sembrano insormontabili. Lei non si arrende mai, di fronte a nulla. Perché il suo sogno è più grande di ogni difficoltà che possa presentarsi sulla sua strada. Adunni è coraggiosa, a volte incosciente, ma ci mette in contatto con la forza e il coraggio che le donne hanno dimostrato e dimostrano di avere.
La ladra di parole: la forza di Adunni
Marzo, il mese delle donne. Un marzo assai speciale. Il periodo storico che stiamo vivendo ci mette quotidianamente di fronte a donne che stanno facendo di tutto per proteggere i loro figli, per difendere il loro paese in guerra. Ci vengono trasmessi i loro volti accanto a quelli delle donne che la guerra ce la stanno raccontando sul campo.
Proprio per questo ho deciso di presentarvi Adunni, una ragazzina a cui mi sono affezionata per la sua grande fragilità e per la sua storia tremendamente dura e ingiusta. Una ragazzina che viene presentata come piccola ed esile ma che nasconde dentro di sé una grande forza e un’enorme determinazione.
Non per raggiungere traguardi personali, ma per poter essere di aiuto a tutte le ragazzine che come lei in Nigeria vivono un destino segnato: passano l’infanzia ad occuparsi della casa e dei fratelli più piccoli, vanno a scuola solo per imparare a leggere e scrivere e poi vengono date in mogli al miglior offerente.
“Puoi farcela, ci devi credere”
In un passaggio del libro Adunni sta parlando con Ms Tia, un’amica, una confidente, una persona cara che la aiuterà ad ottenere una borsa di studio. Dice: “Se vado a scuola e divento una maestra, mi danno lo stipendio e magari posso anche costruire la mia scuola a Ikati e insegnare alle bambine. Le bambine del mio villaggio non hanno tanta possibilità di andare a scuola. Io voglio cambiarlo, questo, perché così quando crescono, le bambine fanno nascere persone brave, che fanno la Nigeria anche meglio di come è adesso”.
Ascoltando le parole di Adunni, Ms Tia fa sì con la testa: “Puoi farcela. Hai tutte le carte in regola per eccellere, sono tutte dentro di te. Proprio qui, nel tuo cuore e nella tua mente. E ne sei convinta anche tu, lo so. Devi aggrapparti a questa convinzione e non lasciarla mai andare. Ogni mattina, quando ti svegli, ricorda a te stessa che domani sarà meglio di oggi. Che sei una persona di valore. Che sei importante. Ci devi credere, indipendentemente da cosa succederà con la borsa di studio. Okay?”
Grazie, Adunni. Grazie per quello che mi hai insegnato. E grazie a tutte le piccole Adunni presenti nelle donne che soffrono ma che sanno trovare il coraggio di affrontare le avversità.