Con la primavera, a rifiorire è anche il reflusso gastroesofageo (MRGE), la più frequente patologia del tratto digestivo superiore. È causata dalla “risalita” in esofago di sostanze di vario tipo normalmente contenute nello stomaco: acidi gastrici, bile, enzimi digestivi (pepsina e proteasi).
I sintomi possono essere sia esofagei, come bruciore, rigurgito, dolore toracico, sia extra esofagei (tosse, sinusite, mal di gola, abbassamento di voce, otite ricorrente). Purtroppo, non esiste un vero e proprio sistema di diagnosi, ma ci si basa l’unione dei sintomi in particolare nelle categorie di maggior rischio.
Perché il reflusso aumenta in primavera?
Il disturbo del reflusso si acuisce durante la primavera, ma più in generale durante il cambio di stagione. Questo avviene perché si verifica un aumento nella produzione di acido cloridrico. Si tratta, verosimilmente, di un’eredità antropologica: una volta, nei mesi invernali l’alimentazione era più contenuta e richiedeva meno produzione di succhi gastrici. Con la stagione primaverile, corrispondente all’inizio del raccolto, si cominciava a mangiare di più.
La terapia farmacologica con i cosiddetti “protettori gastrici e antiacidi” è troppo spesso l’unica azione correttiva che si tende ad attuare, anche se spesso inefficace sul lungo periodo. L’approccio più funzionale alla patologia è quello che prende in considerazione i motivi per i quali si è manifestato e lo stile di vita della persona in esame.
Il reflusso gastroesofageo, infatti, non dipende sempre o soltanto da problematiche inerenti allo stomaco. Questo sintomo può essere la manifestazione di problematiche che possono
coinvolgere parti ben diverse dell’apparato gastrointestinale, come la bocca, la colecisti, l’intestino. E lo stomaco è solo il punto di incrocio dei fuochi.
Reflusso gastroesofageo: alcuni consigli utili
Ecco alcuni consigli utili per evitare o ridurre il problema del reflusso gastroesofageo.
– Inizia dalla bocca, masticando lentamente e completamente il boccone: la saliva è il primo digestivo.
– Supporta la digestione evitando di diluire il pasto con i liquidi (no brodi o zuppe, vellutate) e bevi dopo il pasto e non durante.
– Non introdurre aria: non masticare gomme né parlare troppo mentre mangi.
– Rispetta i tempi della tua digestione: più è complesso il pasto, maggiore è il tempo di digestione richiesto.
– Durante la digestione non sdraiarti e non fare sforzi che aumentino la pressione addominale.
– Comincia il pasto bevendo acidi diluiti (limone o aceto): questo dice alla colecisti che presto dovrà lavorare per far scendere il pasto oltre lo stomaco.
– Un leggero soffritto con spezie è un ulteriore stimolo e rende più digeribili le verdure.
– Rimani tranquillo durante il pasto: abbassa stress e tensioni.
– Garantisci il benessere di ogni parte dell’intestino, anche i batteri possono tornare su e influenzare negativamente i processi digestivi.
Approfitta della primavera per prenderti cura del tuo intero apparato digerente e vedrai rifiorire il tuo corpo.
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