Con l’arrivo delle prime piogge settembrine e l’abbassamento delle temperature, torna la mia voglia di tornare in cucina. Prendo in mano i vecchi ricettari della nonna, una garanzia in ogni momento, e inizio a immaginare nuove ricette da sperimentare. La tavola si arricchisce di calore, sapori e profumi più intensi. Piatti che prendono il colore della stagione e ti preparano ad accogliere nuovi ritmi quotidiani. Nonostante le ricette della nonna non tradiscano mai, io amo il rischio.
La ricetta del ciambellone è quella che ha più varianti in assoluto nel ricettario di casa. Le generazioni passate mettevano sempre un cucchiaio di mistrà nell’impasto o buccia di limone. Poi si sono aggiunte le gocce di cioccolato a rendere tutto più goloso soprattutto per i più piccoli, fino ad arrivare alla versione “marmorizzata”. Una versione troppo contemporanea per mia nonna, che dice sempre di amare il dolce “poco dolce”, ma poi mette due cucchiaini di zucchero nel caffè.
La cosa che non è mai cambiata è lo stampo, liscio dalla forma tondeggiante e con un tubo centrale, sicuramente rassicurante ma poco scenografico.
Bundt Cake: come è nata
Facendo qualche ricerca mi sono imbattuta nelle ricette e nella storia della Bundt Cake. Una storia di ciambelle dal sapore romantico che affonda le radici negli anni ’50. David Dalquist, inventore e ingegnere chimico arruolato nella marina americana durante la seconda guerra mondiale, una volta messa da parte la divisa applicò il suo ingegno alla costruzione di uno stampo per torte in alluminio, molto speciale.
Infatti, gli venne commissionata, da parte dei membri dell’associazione ebraico-americana, la realizzazione di uno stampo leggero ed economico simile nella forma a quello tradizionale dell’europeo Kugelhupf (ciambella viennese), fatto in ceramica smaltata, molto diffuso nell’impero austro-ungarico. Dalquist realizzò uno stampo in alluminio pressofuso, prendendo il nome in prestito dal tedesco: Bundt Cake.
Il termine bund significa comunità, mentre la “t” finale venne aggiunta per registrare il marchio. Il successo dello stampo Bundt arrivò dalla competizione Bake-Off nel 1966, organizzata dall’azienda statunitense Pillsbury in California, quando la signora Ella Helfrich lo utilizzò per la sua Tunnel of Fudge Cake e conquistò il secondo posto. Grazie a Ella, la diffusione di questo stampo aumentò in modo considerevole arrivando a superare lo stampo Jell-O in stagno.
Io ho provato subito questo stampo con una ricetta dolcissima e romantica come la sua storia: la Tunnel of Fudge Bundt Cake di Ella. La cosa bella di questo Bundt è che ogni ricetta, sia dolce che salata, risulterà un vero capolavoro, agli occhi e al palato. Sperimenta: la stagione per sfornare delizie è appena iniziata!