delio onnis

Genio e sregolatezza – Delio Onnis

5 Gennaio 2018

La povertà nelle radici sarde, la miseria nella nascita in una Ciociaria post bellica, stuprata dalle violenze dei bastardi goumiers, la ricerca di una nuova vita oltreoceano, in Argentina. Già a pochi anni, la storia di Delio Onnis, nato a Giuliano di Roma, in provincia di Frosinone, nel 1948, era fatta di mille avventure, valigie e bastimenti e quarantene.

Ma quando prese anche a giocare a futbol divenne leggenda: 11 gol in 18 partite nell’Almagro, quando aveva 16 anni e poi via al Gimnasia La Plata, dove fu seňor gol. L’Europa, però, era sempre lì, con gli occhi appizzati: arrivarono prima i francesi, che portarono quell’italiano dalle mille patrie a Reims, nello Stade dove aveva fatto miracoli un certo Raymond Kopa.

Fu amore, tra Francia e Onnis: cinque volte capocannoniere, duelli mitici con un altro bomber argentino (Carlos Bianchi, quello che da allenatore, in seguito, quasi distrusse la Roma), idolo del principato di Monaco e poi di Tolone. Chiuse nel 1986, a 38 anni, segnando ancora gol e limitandosi a guardare da oltre confine quell’Italia dove nessuno mai credette veramente in lui. Come si dice in franco-argentino? Tiè, olé.

Andrea Arena

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