C’è soltanto una cosa peggiore di un patetico tossico che non sa reggere i suo sballi. È un patetico tossico che scrive una biografia. E non credetegli quando dice che “ho voluto raccontare la mia storia affinché i giovani non seguano il mio esempio”. Cazzate. I giovani già non leggono libri, figuriamoci libri scritti da Wim Kieft (titolo originalissimo: “Kieft”).
Semmai, da uno che ha confessato di aver speso mezzo milione di euro in cocaina, be’, c’è da pensare che piuttosto gli servano i soldi dei diritti d’autore per tappare qualche buffo. Basta dirlo, che problema c’è? Kieft, insomma, uno degli ultimi esemplari di razza olandese pura, prima che arrivassero i fenomeni dalle colonie. Solo che nacque nel periodo sbagliato, quello dei Van Basten. Comunque, carriera più che dignitosa, tra Ajax, Pisa, Torino, PSV, Bordeaux.
Una Coppa dei Campioni e un Europeo alzati al cielo, prima del ritiro e del declino. Oggi si pente e si duole col tutto il cuore, ha scritto un libro e frequentato cliniche. Che cerchi un’assoluzione o soltanto pietas, be’, sono affari suoi.
Genio & Sregolatezza preferisce ricordare e celebrare la sua prima sbornia, a 17 anni, alla “giornata di pesca” organizzata dall’Ajax. Doveva essere un modo per socializzare e fare gruppo tra i giocatori, ma si sa: pescare è noioso, ci sono parecchi tempi morti, la natura è spietata, e una dozzina di birre è il minimo per sopravvivere. Poi, da cosa nasce cosa.
Andrea Arena