R.L. Burnside, classe 1926, fa parte di quei vecchi bluesmen del Delta del Mississippi che agli inizi degli anni ’90 sono stati rivalutati imponendo il loro stile scarno e potente anche al grande pubblico.
Si forma con il chitarrista Fred McDowell, suo vicino di casa, registra una manciata di dischi anonimi, ma per campare lavora duro come contadino. Per la cronaca, ha conosciuto la galera dopo aver ucciso un uomo durante una partita a dadi. Incide A Ass Pocket of Whiskey, il primo lp a dargli notorietà, con la Jon Spencer Blues Explosion. Ma cosa ci azzecca il nostro attempato settantenne con una band punk e noise rock? Convergenza d’intenti: puro e semplice rock’n’roll.
Il modo di suonare la chitarra di Burnside, grezzo, essenziale e ipnotico, sembra fatto apposta per la forza d’urto di Jon Spencer e soci. È una miscela di delta blues, punk e boogie rock che ridisegna i confini del genere. “Burnside – ricorda il critico Robert Palmer – è una specie di forza entropica che trasmette onde sensuali e maligne. È ciò di cui avevamo bisogno: è in grado di infiammare un teatro pieno di gente e di estrarre una pistola in un juke point affollato. È il blues che cammina come un uomo!”
R.L. Burnside
A Ass Pocket of Whiskey (Fat Possum, 1996)