Questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti
Gino Paoli, Il cielo in una stanza
Oltre a essere una nuova parola, simpatica e orecchiabile, il glamping (glamour+camping) è la nuova frontiera della vacanza a contatto con la natura, la più recente evoluzione del campeggio nella sua versione confortevole e glamourous.
A quanto pare, quell’outdoor negato dai vari lockdown che si sono susseguiti in questa interminabile pandemia continua a essere il desiderio primario di ogni viaggiatore che si rispetti. E poiché sono ormai lontani gli anni in cui si partiva all’avventura con gli amici con qualche sacco a pelo rimediato all’ultimo momento e una tenda sgangherata in prestito, ben vengano tutti quei comfort tipici di un hotel di livello che si ritrovano in ogni glamping degno di tale nome. Aggiungeteci un pizzico di esclusivo social distancing ed ecco servito il trend delle vacanze 2022.
Skyview Chalets, Dobbiaco (BZ).
Tipologie di glamping
L’etichetta modaiola di glamping racchiude tutte quelle strutture di accoglienza che dotano spazi immersi nella natura di costruzioni removibili, allestendole con tutte le mille sfumature del lusso.
Si vada dal teepee (la classica tenda conica utilizzata dai nativi americani) alle roulotte vintage, dalla yurta (o gher, tenda di origine mongola) alle case sugli alberi, dagli eco lodge – già molto noti in Giappone – alla tendenza più recente delle bubbles, ovvero quelle strutture trasparenti a forma di bolla che garantiscono anche in maniera visiva il tanto agognato continuum con la natura circostante.
Le Perseidi Bubble Glamping, Bolsena (VT).
Le radici storiche del glamping
A essere precisi, quella di godersi al meglio tutti i vantaggi del contatto diretto con la natura senza rinunciare alla comodità di qualche agio non è una consuetudine nuova. Nel XVI secolo, ad esempio, gli scozzesi erano soliti allestire postazioni di questo tipo in concomitanza di occasioni diplomatiche di una certa rilevanza. Territorio neutro, competizioni sportive all’aperto, tende riccamente arredate e la conclusione del trattato con i confinanti sembrava quasi una vacanza.
Solo un secolo dopo, gli ottomani portavano già l’antesignano del glamping a un livello decisamente superiore. La leggenda vuole, infatti, che la tenda del loro Sultano fosse così grande da dover essere trasportata da 600 cammelli. Come dire, nomadi sì, ma con un certo stile.
Terme di Vulci Glamping & Spa, Canino (VT).
Dove provare il glamping in Italia
Più che santi e navigatori, noi italiani siamo ormai un popolo di stilosi sperimentatori che non si lascia sfuggire l’opportunità di provare una novità di tendenza. Quindi, se siete amanti della montagna potreste optare per gli Skyview Chalets del comprensorio del Toblacher See. Strutture ecosostenibili in legno dotate di grandi vetrate dalle quali godere di una vista mozzafiato sulle Dolomiti e sul Lago di Dobbiaco.
Sempre vista lago ma un po’ più al centro dello Stivale sono le Le Perseidi Bubble Glamping, inaugurate nell’agosto 2021 a Bolsena, sulle sponde del lago di origine vulcanica più grande d’Europa: tre bubble rooms e una bubble suite interamente trasparenti, perfette per godere in due del romantico spettacolo del cielo stellato comodamente dal proprio letto. Al confine tra il Lazio e la Toscana, il glamping trova il suo naturale abbinamento con le acque termali alle Terme di Vulci Glamping & Spa. Qui si dorme in grandi tende arredate con la stessa eleganza di un resort di charme.
Se poi non vedete l’ora di tornare a godere dei profumi della Sicilia più autentica, allo Shauri Glamping di Noto (il cui nome rimanda appunto agli odori, in siciliano: sciauri) le erbe aromatiche che crescono spontaneamente intorno alle tende definiranno l’esperienza green da fare in loco.
Prima foto in alto: Garrick Sangil / Unsplash.com.
Le altre foto sono tratte dai siti ufficiali delle rispettive aziende.
Shauri Glamping, Noto (SR).
