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Marrakech, la fascinazione del caos

27 Marzo 2021

Non puoi arrivare fino in Nord Africa e non vedere Marrakech
Winston Churchill

In quest’ultimo anno ci siamo talmente assuefatti alla staticità del vivere gli spazi della nostra casa che, non appena si potrà tornare a viaggiare, sarebbe raccomandabile scegliere una destinazione iperattiva per controbilanciare tutta questa immobilità. Prendi Marrakech, ad esempio. La città più famosa del Marocco si muove con un ritmo che, al primo impatto, può sembrare eccessivamente confuso e confondente; in realtà, a ben guardare, quel ritmo non solo ha una sua armonia, ma lascia anche ampio margine a noi viaggiatori per inserirci nel suo flusso e rimodellare i nostri spostamenti intorno a quel beat come fa la gente del posto.

Instagrammata senza soluzione di continuità da noi comuni mortali, nel corso del tempo Marrakech ha esercitato il suo fascino anche su tanti personaggi famosi: Winston Churchill, assiduo visitatore dal 1935 al 1959, la definì come “il posto più bello sulla terra dove spendere il pomeriggio”, mentre Yves Saint-Laurent ne rimase talmente incantato da eleggerla a suo buen retiro e ultima dimora, scegliendo di far spargere le proprie ceneri nel roseto della sua famosa Villa Oasis, a Nord della Medina.

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Foto: Chronis Yan / Unsplash.com

Marrakech: cosa vedere

A Marrakech c’è tanto da vedere e numerose sono le pubblicazioni cartacee e online che hanno l’ardire di sintetizzare la tua esperienza in città, articolandola in itinerari più o meno lunghi. È innegabile che qui ci siano dei posti che sono veri e propri must see; tuttavia il senso di questo affascinante brulicare di persone in ogni dove, forse lo capisci solo se ti perdi un po’.

In una città in cui i palazzi non possono superare l’altezza delle palme, il punto principale di riferimento per orientarti è il minareto della moschea di El Koutobia, l’edificio più antico della città al cui interno possono accedere soltanto le persone di fede musulmana. Poco distante, troverai la famosa piazza Jemaa El Fna, cuore pulsante di Marrakech. Uno spazio urbano che esplode di vita a ogni ora del giorno e della notte come a prendersi gioco del proprio nome che, tradotto liberamente, significa “assemblea dei morti”.

Prendi un buon tè alla menta sulla terrazza di uno dei tanti bar che delimitano il perimetro irregolare della piazza e prova a guardarti intorno per cercare di orientarti. Poi scendi e immergiti in questo caos perfetto mentre vai alla ricerca della Madrasa di Ben Youssef (la scuola coranica più grande del Marocco), del souk, di quella meraviglia architettonica del Palazzo El Bahia e dei giardini – oh, quei giardini! – Menara e Majorelle che sapranno raccontarti storie affascinanti mentre ti riposi un po’ all’ombra dei loro alberi.

Scegli di soggiornare in uno di quei riad dove ti lasciano curiosare in cucina prima di goderti un eccellente tajine o un cous cous indimenticabile al fresco della sera, nel cortile interno.

[foto in alto: Calin Stan / Unsplash.com]

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Foto: Jonny Joka.