La scrittrice digitale: intervista a Eliana Lazzareschi Belloni
19 Febbraio 2019Vintage è la prima parola che sosta nella mente sfogliando il profilo Instagram di Eliana Lazzareschi Belloni (@elianalbelloni), scrittrice, imprenditrice, viaggiatrice.
Forse per i colori tenui e per le atmosfere lontane delle sue splendide foto, o per il modo che ha di vestire, ricercato ma all’apparenza semplice, oppure per gli oggetti che sceglie nelle sue composizioni: libri, mappamondi, carte geografiche, agendine, qualche pianta e una serie di bellissime fotocamere anni ’70. E poi ancora tanta natura, vecchi borghi e… il suo Mac, che ci dà un primo indizio sul fatto che questa donna, così sfumata dall’immaginario dei giovani di oggi, è invece ben ancorata ai nostri tempi.
Eliana Lazzareschi Belloni ha alle spalle esperienze lavorative nei settori più disparati sin da giovanissima, ma dopo una laurea in lingue, un anno in Cina e un’esperienza di vita a Londra, ha sentito il richiamo della sua terra, dove ha saputo costruirsi il proprio personale cammino professionale come scrittrice digitale e social media manager. Oggi, assieme a una sua amica e collega – con cui condivide, oltre al solare nome, anche le giornate lavorative, le passioni e… il segno zodiacale – ha aperto Girls in Digital, per aiutare chi, come lei, vuole lavorare nel mondo di internet.
Move Magazine l’ha incontrata in un delizioso locale nel centro di Terni dove, tra un buon ginseng e qualche biscotto, ci ha parlato della sua esperienza, di cosa racconta ai suoi quasi 15 mila follower e di come stia aiutando altre donne a trovare la propria strada.
È facile definirti “blogger” o “influencer”, ma qualcosa mi dice che non ti piacerebbe…
Infatti. Non amo le definizioni in generale, le trovo limitanti. Riuscire a trovare una parola che racchiuda tutte le sfaccettature del mio lavoro non è peraltro possibile. Il blog è solo un aspetto, però certamente mi piace scrivere, magari direi che sono una “scrittrice del web”.
Quando nasce questa tua passione per la scrittura?
Ho iniziato a comporre piccole poesie da bambina, quando ancora non sapevo scrivere e mia madre le appuntava al posto mio. La poesia non era però il miglior modo per esprimermi, ma da lei ho comunque ereditato la passione per la scrittura.
E come è diventata parte integrante del tuo lavoro?
È una storia lunga. Tanti mi ripetevano che la scrittura non era un progetto solido, per cui ho scelto di studiare lingue visto che ho sempre amato viaggiare. Mi vedevo a fare l’interprete o la traduttrice, così mi sono laureata in cinese poiché ero affascinata dalla cultura orientale. Ho anche vissuto un anno a Pechino e sei mesi a Londra, ma in quei posti ho capito che non era quello che volevo fare. Così ho messo in fila le esperienze lavorative più disparate… e la mia fortuna è derivata da un licenziamento.
Spiegaci meglio.
Ero molto giovane e avevo un lavoro in un’azienda romana per cui curavo l’import-export. Poi è arrivata la crisi e non potevano più tenermi. Ed è stato un bene, perché probabilmente non avrei avuto il coraggio di lasciare un posto fisso e un buono stipendio. Così mi sono detta: ok, è il momento di provarci! Ho fatto altre esperienze di viaggio e nel 2014 ho iniziato a lavorare come SEO copywriter per un’azienda straniera. Poi ho seguito un corso di scrittura sul web e nel 2015 ho aperto il mio blog di viaggi sostenibili, Geco Travels, e la mia pagina Instagram. Più recentemente ho avviato l’attività di social media manager Girls in Digital con la mia amica e collega Eliana Pitti. Dovrò sempre ringraziare i primi clienti che mi hanno dato fiducia e donato la sicurezza di continuare su questa strada, facendomi capire che la cosa stava funzionando.
Parlaci di Girls in Digital: com’è nata e in cosa consiste la vostra attività?
Ho conosciuto Eliana a un corso in social media marketing, e abbiamo scoperto di avere tantissime affinità: tra l’altro, oltre al nome, condividiamo anche lo stesso segno zodiacale… Siamo subito diventate amiche molto affiatate, e lo scorso anno abbiamo deciso di unire le forze. Entrambe siamo convinte che si possa andare più lontano insieme che con un percorso individuale. Girls in Digital nasce dal desiderio di indirizzare le giovani imprenditrici che si stanno affacciando ora sui social per consentire loro di farlo nella maniera giusta, mettendo a disposizione la nostra esperienza.
Torniamo a te: sei una viterbese che vive a Terni, qual è il tuo rapporto con questi due territori?
Sono cresciuta nella Tuscia, trascorrendo la mia infanzia a Corchiano. Ho frequentato l’università a Roma e poi sono arrivate le esperienze a Pechino e Londra, ma è da lì che ho sentito forte il richiamo della mia terra. Essendo cresciuta in campagna, mi mancavano i ritmi più calmi e non mi vedevo a vivere in realtà così caotiche e inquinate. A Terni, invece, ci sono finita perché lo scorso anno avvertivo il bisogno di riavvicinarmi a un centro cittadino, che non fosse Viterbo, per fare un’esperienza diversa. Visto che mio fratello vive a Terni da sei anni e si trova molto bene, mi sono detta: proviamo. I dintorni sono davvero carini, gli umbri socievoli, non la vedo come la mia destinazione finale ma per questa fase della mia vita è perfetta.
E dove ti vedi tra dieci anni?
Sicuramente in Italia. Molti giovani fuggono all’estero perché non trovano sbocchi professionali qui, ma nel momento in cui ci si riesce, nel momento in cui ti senti soddisfatto della tua professione, non hai più quell’esigenza di evadere che subentra quando sei deluso e non trovi la possibilità di esprimerti. Voglio dire: lavoro da remoto, potrei tranquillamente svolgere la mia attività da qualsiasi luogo del mondo, ma ho viaggiato molto e sperimentato cosa vuol dire vivere all’estero. Facendo il paragone con paesi considerati più evoluti, mi sento comunque che l’Italia a livello gastronomico, paesaggistico e culturale non abbia nulla da invidiare loro, anzi. Perciò sicuramente rimarrò in Italia, pur valutando di fare altre esperienze all’estero.
Il tuo blog si occupa di turismo sostenibile, così come il tuo primo libro La sostenibile leggerezza del viaggio. Puoi spiegarci in poche parole di cosa si tratta?
Si tratta di un turismo che cerca di rispettare il più possibile l’ambiente. Lo si può fare ovviamente preferendo alcuni luoghi a discapito di altri. I piccoli borghi, oggi, si stanno orientando molto su un turismo del genere, tra agriturismi e alberghi diffusi. Tra i paesi stranieri che stanno sviluppando questo discorso c’è la Romania: vi sono stata di recente, in un piccolo paese di nome Viscri, dove la mia permanenza è trascorsa alloggiando in case tipiche, ospite di famiglie locali che mi hanno fatto provare stile di vita e pietanze del posto. Per me “sostenibile” significa anche questo: interagire direttamente con gli abitanti, che poi sono gli unici che possono mostrarti la vera realtà di un paese. Inoltre, così facendo, sostieni allo stesso tempo l’economia locale, perché acquisti direttamente dall’artigiano o dalla bottega.
Come si fa a viaggiare sostenibile?
Ad esempio con il couchsurfing: era tra le mie opzioni preferite quando potevo viaggiare di più (un servizio online di ospitalità gratuita, grazie al quale si può chiedere, o offrire, una stanza o un divano nella propria casa per un soggiorno più o meno breve, n.d.r.). È stato un modo che mi ha consentito di visitare molti luoghi e conoscere tanti ospitali viaggiatori, che in primo luogo hanno il piacere di interagire e imparare a propria volta da chi ospitano. Viaggiare sostenibile vuol dire anche documentarsi molto prima di partire: ci sono siti specializzati che indicano le strutture più idonee e i criteri di sostenibilità, agevolando la scelta.
Il tema viaggi è molto importante per te: hai un sogno… pardon, un viaggio nel cassetto?
Sì, uno devo dire che l’ho appena fatto, a Gran Canaria, approfittando di due miei zii che si sono trasferiti lì. E un altro viaggio che ho nel cassetto è lo Sri Lanka. È da tanto che sento questa chiamata, è un posto che mi affascina molto, dove vorrei restare a sufficienza per viverlo, almeno uno o due mesi, ma agli inizi della mia attività non me la sono sentita di partire. Adesso che potrei, mi sento addosso ancora molte responsabilità verso alcuni clienti che hanno riposto la loro fiducia in me. Partirò un giorno, ho avuto recentemente anche un sogno che mi spingeva a farlo, magari il 2019 è l’anno giusto. Tutto è nato da un bellissimo video che ho visto su YouTube, che mi ha veramente emozionato.
Ora ti chiedo di chiudere gli occhi e visualizzare un tuo viaggio passato: dimmi dove ti trovi.
In Grecia, alle Meteore (località della Tessaglia dove in cima a formazioni rocciose molto particolari sono stati costruiti monasteri ortodossi n.d.r.). È una parte meno turistica dell’entroterra greco, che poi definirla “meno turistica” è un eufemismo poiché tutto è stato esplorato e non esistono luoghi incontaminati, però è un posto sicuramente meno frequentato dal turismo di massa. Sono andata da sola, facendomi a piedi tutto il trekking su queste rocce, sotto un gran sole nonostante fosse aprile. Peraltro un tempo le donne non vi potevano accedere, mentre oggi gli antichi monasteri sono visitabili anche da noi con un abbigliamento consono: io avevo i jeans, ma mi diedero una gonna nera.
La domanda più banale: cosa deve fare una giovane che vuole intraprendere la tua carriera?
Questa domanda me la fanno molti. Innanzitutto occorre avere una propensione per la scrittura, deve piacerti scrivere tutti i giorni, perché se vuoi trasformarla in una professione, devi farlo, non si scappa. Si devono studiare molto i social, che sono un mondo in continua evoluzione, bisogna essere sempre aggiornati. Servono inoltre costanza e molta determinazione, perché i risultati non arrivano subito, anche dal punto di vista economico.
E come si svolge una tua giornata tipo?
Parte la mattina alle 8, perché ho dei clienti in Cina che iniziano presto a mandarmi e-mail. Poi durante la mattina cerco di fare tutto quanto riguarda la scrittura e i contenuti, la parte più creativa del mio lavoro, mentre per il pomeriggio mi tengo la parte più burocratica che comprende la stesura di fatture e contratti, la gestione della clientela, le consulenze…
…e le interviste. Grazie di tutto!
Grazie a voi.
Simone Valtieri
Eliana ha lasciato anche un piccolo messaggio in cinese per i lettori di Move Magazine!