“La vita resta negli occhi”, i racconti di Francesca Crippa
3 Novembre 2022La vita resta negli occhi è il libro di Francesca Crippa, uscito a ottobre 2022 da Chance Edizioni per la collana ScritturaSpontanea. Una raccolta di 82 racconti brevi che esprimono l’amore dell’autrice per le parole che narrano emozioni. Parole da annusare, sfiorare, sentire. Parole da vivere.
I racconti, nella loro brevità, vogliono essere come attimi, come morsi. Assaggi di esistenze che scorrono e lasciano segni indelebili tra la pelle e il cuore. Ogni storia è un piccolo mondo, che parla a noi e di noi. Dipinge i personaggi e le loro vicende, relazionali ed emotive, che costituiscono un caleidoscopio di sensazioni nelle quali perdersi e ritrovarsi, sentirsi pungere e subito dopo abbracciare. Ogni racconto sgretola una certezza e una paura, fino ad aprirci verso l’unico modo in cui vale la pena vivere: pienamente.
Francesca Crippa: dal blog al libro
Alle radici del libro La vita resta negli occhi c’è il blog Io ti scrivo alle 18, che Francesca Crippa ha creato nel 2017 pubblicando ogni giorno, sempre alle sei del pomeriggio, una breve storia ispirata a una sua fotografia. Un appuntamento quotidiano che si è arricchito anche con poesie, reportage e interviste. Crippa opera da quindici anni nel mondo della comunicazione, in qualità di communication manager per aziende nazionali e internazionali e come copywriter per agenzie pubblicitarie, di pubbliche relazioni e comunicazione digitale. È docente di comunicazione e Marketing presso enti, fondazioni e istituti di formazione professionale.
Spiega l’autrice: “Con il blog desideravo condividere con le persone un insieme di suggestioni, attimi di vita. Volevo che ogni giorno i miei lettori avessero a disposizione uno spunto narrativo e di riflessione, che arrivasse puntuale, magari al termine di un’intensa giornata lavorativa. In una società che corre a un ritmo elevato, a tratti frenetico, mi piaceva l’idea di regalare una parentesi di tranquillità, di consapevolezza. Molti mi dicevano e mi dicono che non hanno tempo di leggere. Per questo ho pensato alla formula del racconto brevissimo, rapido e immediato nella fruizione, ma profondo e permanente a livello di emozioni trasmesse“.
Immagini fornite da Ufficio Stampa Francesca Ghezzani